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Spasmi del gatto prima di morire

Gli spasmi del gatto prima di morire sono un sintomo grave.

© Gaimard @pixabay

Come gestire gli spasmi del gatto prima di morire?

Di Giuseppe Terlizzi Medico Veterinario

Pubblicato il

Gli spasmi del gatto prima di morire sono riconducibili a problematiche di natura clinica che portano il corpo del micio a reagire involontariamente. 

Gli spasmi del gatto prima di morire sono una risposta dell’organismo agli ultimi attimi di vita del soggetto affetto da patologie gravi e probabilmente incurabili.

Questa fase va gestita dal proprietario che deve essere debitamente informato dal veterinario di fiducia in modo da evitare sofferenze inutili accompagnando il proprio animale domestico con delicatezza e dedizione fino agli ultimi attimi di vita. 

Gli spasmi del gatto prima di morire: come riconoscerli

Gli spasmi del gatto prima di morire vengono chiamati anche “crisi terminali” e sono un comportamento di un soggetto in fase di exitus (ovvero i momenti che precedono il decesso). Questo atteggiamento si manifesta in quanto vediamo un soggetto in condizione di ipo-vitalità conseguente, ad esempio, a una lunga malattia che ha emaciato pian piano l’intero organismo o a un incidente violento.

Il fil rouge che unisce tutte le cause col manifestarsi dei tremori sono da ricondurre all’inappetenza, alla letargia, al dolore, all’ipotermia ed, eventualmente, alle terapie farmacologiche a cui il soggetto è sottoposto. 
Non è possibile dare una spiegazione oggettiva del fenomeno appena descritto ma, di certo, i proprietari si trovano in questa situazione quando ormai si sono affidati a un medico veterinario, è stata effettuata diagnosi e si sta seguendo un percorso terapeutico.

Dal tremore agli spasmi: capiamo le differenze

È importante differenziare i tremori pre-morte da un normale tremore o una fascicolazione di natura neurologica. Nel primo caso il tremore può essere riconducibile a una causa banale come la temperatura particolarmente rigida che porta il gatto a innescare il meccanismo di vibrazione muscolare con l’obiettivo di aumentare la temperatura corporea.

Nel caso delle fascicolazioni su base neurologica la situazione è profondamente diversa e di certo più grave. Queste sono riconducibili a un danno del sistema nervoso (centrale o periferico) che si ripercuotono sull’apparato muscolo-scheletrico determinando irrigidimento di intere regioni anatomiche (come uno o più arti) con relativo tremore muscolare. Parliamo di condizioni riconducibili a un trauma (ad esempio incidente stradale) o a una compressione spinale (ernie o tumori).

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Quando il gatto ha gli spasmi?

Quando si parla di tremori muscolari incontrollati la spiegazione ci viene fornita dalla fisiologia e, per questo motivo, è opportuno ripassare un po' le basi della costituzione muscolare. Tutti i muscoli striati sono costituiti da cellule allungate che vengono chiamate fibre muscolari. Le fibre muscolari sono cellule dotate di molti nuclei e dalle miofibrille contrattili, strutture proteiche fibrose allungate, del diametro di 1-2 micron, costituite, a loro volta, da molti miofilamenti.

Distinguiamo due tipi di miofilamenti: filamenti di miosina, più spessi, e di actina, sottili. Questi filamenti proteici, durante la contrazione muscolare, scorrono gli uni sugli altri e, sovrapponendosi, determinano l’accorciamento delle miofibrille e, di conseguenza, della fibra muscolare. Questo appena enunciato è un processo fisiologico che sta alla base dei nostri movimenti volontari e di quello dei nostri amici animali.

Nel caso degli spasmi del gatto prima di morire il corpo cerca involontariamente di reagire a uno scompenso generale tramite il movimento inconsulto delle fibre muscolari che portano il soggetto, almeno, a recuperare qualche decimo di grado di temperatura corporea. 

I cofattori degli spasmi del gatto prima di morire

Ogni condizione patologica presenta molte variabili che determinano la gravità del caso clinico. Riferendoci agli spasmi del gatto prima di morire è opportuno quantomeno elencare una serie di fattori che possono esacerbare questo segno: 

  • Basse temperature (ad esempio soggetto steso sul pavimento senza una coperta);
  • Dolore (ad esempio forte infiammazione addominale);
  • Stress, paura, trauma;
  • Debolezza (ad esempio conseguente a inappetenza e alimentazione forzata)
  • Eritrocitopenia (ad esempio importante perdita di sangue);
  • Ipossia tissutale:
  • Compromissione neurologica;

Ricordiamo che i co-fattori molto spesso non sono causa di malattia o di una sintomatologia ma, di certo, aggravano la situazione.

Gli spasmi del gatto prima di morire: come comportarsi?

Non è mai facile razionalizzare un comportamento quando si parla di morte o dei momenti che la precedono. Nel caso in questione, come già detto, si arriva a questo momento con consapevolezza e probabilmente dopo un percorso terapeutico. Ma come comportarsi?

Ovviamente bisogna sempre riferirsi a una diagnosi veterinaria. Se il nostro medico ci ha detto che, francamente, non c’è più nulla da fare e bisogna soltanto aspettare il ‘’momento” dovremmo far compagnia a Micio nelle ore, giorni o settimane successive. Alla compagnia dobbiamo associare, però, della sana razionalità: se è evidente che il nostro amico peloso sta soffrendo in maniera continuativa da troppo tempo e l’aspettativa di vita è ridotta al minimo è necessario cominciare a pensare a una doverosa eutanasia.

Nonostante questa sia una decisione terribile e difficile a volte può realmente far addormentare Micio in una condizione di assenza di sofferenza. Il percorso di vita che condividiamo con i nostri amici animali è ricco di ricordi, di amore e di avventure e, arrivati alla fine del percorso, bisogna farsi coraggio e andare avanti pensando al bene di chi ci ha dato tanto senza chiedere nulla in cambio. 

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