I gatti che mangiano lucertole sono semplicemente dei carnivori domestici che si abbandonano ai propri istinti naturali. Avete trovato un geco mutilato sul tappeto di casa?
Non temete, il vostro gatto non vi sta lanciando dei segnali intimidatori a stampo mafioso: è solo un inquietante modo per omaggiarvi.
Gatti e lucertole: l'istinto del felino
Cosa succede se un gatto mangia una lucertola? Assolutamente nulla.
La domesticazione del gatto risale al 5300 a.C e, nonostante lo stretto rapporto con l'uomo, questo animale non ha mai perso il proprio istinto di caccia.
La tendenza alla caccia dei carnivori è una predisposizione naturale che non può essere assopita neanche dalla completa dipendenza alimentare a cui questi animali sono ormai assoggettati.
Il gatto sarà sempre il re del proprio giardino, rincorrendo e cacciando gli altri animali che hanno osato valicare quei confini.
Preda e predatore: un gioco di ruolo per la vita
Il gatto appartiene alla famiglia dei felini. Come ogni felino che si rispetti il gatto conosce benissimo le proprie forze, i propri limiti e, di conseguenza, le proprie prede.
Nel regno animale la quasi totalità degli animali ricopre 2 ruoli nella lotta alla sopravvivenza:
- predatore di qualcuno;
- preda di qualcun'altro.
Una preda per essere definita tale ha delle credenziali da rispettare tra cui si annoverano la mole fisica, la velocità, la mansuetudine e la circospezione.
Un fattore importante che ci può indicare la predisposizione di un animale a predare o ad essere predato è l'angolazione degli occhi che determinano, a seconda della disposizione, una differente visuale.
Gli animali a pupille orizzontali hanno solitamente gli occhi ai lati della testa in modo da avere una visione molto ampia del territorio che li circonda e vengono caratterizzati come prede
Al contrario un predatore avrà le pupille verticali e gli occhi disposti sulla fronte in modo da avere una visuale lunga con un campo visivo ristretto, ma attento ai dettagli.
Quali sono le prede del gatto?
Ogni predatore che si rispetti conosce perfettamente le proprie prede d'elezione. Questo dato è determinato dalle capacità motorie, sensoriali e di adattamento che un predatore deve sviluppare meglio dell'animale che sta cacciando.
Allo stesso tempo la correlazione tra preda e predatore sarà direttamente correlata alla geografia: un animale può predarne un altro solo se si trovano quantomeno nello stesso continente.
Ragionando per assurdo se un leone dovesse basare le proprie sorti di sopravvivenza sulla caccia al pinguino antartico sarebbe spacciato!
Dopo questi doverosi presupposti possiamo affermare che il numero di prede che il gatto è in grado di cacciare è relativamente ampio e disponibile nelle regioni in cui vive:
- lucertole;
- gechi;
- ragni;
- calabroni;
- cavallette;
- grilli;
- uccellini;
- topi;
- conigli.
Leggendo questo elenco noterete che molte di queste prede sono le stesse che "infastidiscono" l'uomo all'interno o all'esterno delle proprie case, coincidenze? Non credo.
Tecniche di caccia: il gatto è uno stratega nato!
Al contrario di quanto si possa pensare il gatto è un animale paziente, calcolatore e perseverante.
In natura si aggira nel proprio territorio con fare attento, sguardo lungo e silenziosa letalità. Innanzitutto inizia a pianificare la caccia prima di avere molta fame in modo da poter essere all'altezza di un'eventuale performance fisica.
Una volta individuata una potenziale preda il nostro felino domestico comincia a studiare la strategia celando la propria presenza con un nascondiglio e il suo passo felpato.
Seguendo con attenzione ogni movimento della preda e muovendosi con proverbiale leggiadria si avvicina il più possibile fino ad arrivare a pochi metri.
A questo punto modulerà il respiro, si appiattirà il più possibile conservando le facoltà di movimento e giunto a meno di un metro dalla preda spiccherà un repentino salto piombando dall'alto sul malcapitato.
Le zampe posteriori ammortizzeranno l'atterraggio e quelle anteriori agguanteranno la preda. A questo punto la cena è servita!
Cosa succede se un gatto mangia una lucertola?
Tralasciando le personali opinioni sui gusti gastronomici del gatto si può affermare in tutta sicurezza che l'assunzione di lucertole non arreca danni di salute al nostro felide.
Questi rettili non sono di certo tra le più succulenti prede del gatto dal momento che presentano una cute unticcia e tenace, una muscolatura esile e scarsa e un sapore (a detta degli esperti) che oscilla tra l'amaro e l'acido.
Naturalmente bisogna stare relativamente tranquilli: se il gatto è particolarmente vorace e incappa in un enorme covo di lucertole può capitare che esageri.
Un'assunzione elevata e vorace di un qualsivoglia alimento (lucertole comprese) può provocare disturbi temporanei dell'apparato gastro-enterico che possono portare a vomito, diarrea e dimagrimento.
Tutto questo è temporaneo e servirà al nostro gatto da lezione sull'ingordigia alimentare.
Le lucertole sono velenose per i gatti?
In linea generale, come più volte ribadito, l'assunzione di una o più lucertole da parte di un gatto non è dannosa.
Il problema può presentarsi nel momento in cui le lucertole in questione sono entrate in contatto con elementi nocivi per il gatto oppure vivono in un ambiente particolarmente inquinato.
In questo caso i famosi rettili sarebbero un veicolo tossicologico ai danni di Micio.
Le lucertole sono animali che vivono a stretto contatto con il terreno e le insenature di acque stagnanti che, se inquinate, possono essere veramente pericolose.
Non bisogna ritenersi particolarmente preoccupati, perchè il gatto (come ogni predatore) riesce a riconoscere nella stragrande maggioranza dei casi la salute della propria preda evitando di mangiarla se dannosa.
Quando domani aprirete la porta che da sul giardino per cominciare con energia e positività una nuova giornata non fatevi turbare, quindi, dai resti inquietanti di un rettile sul tappeto.
È semplicemente un omaggio del vostro gatto... a meno che non esista un'organizzazione criminale di felini che cospira contro l'umanità: a quel punto solo Dio potrà salvarci.