Un gatto predatore è anche il nostro gatto domestico? Sì, proprio quel batuffolo di peli che dorme, magia e scorazza in casa nostra è, in realtà, un cacciatore nato.
Dopo l’addomesticamento dei gatti, il loro istinto felino, selvatico e predatorio non è affatto scomparso.
Infatti, non necessariamente i gatti cacciano per procacciarsi del cibo. Il loro è un comportamento istintivo appreso, cacciano e uccidono perché è la loro natura, è scritto nel DNA.
Perché un gatto ama cacciare?
Si è da sempre pensato che un gatto predatore amasse cacciare perché affamato. In realtà, invece, alcuni studi in merito all’associazione fame-caccia effettuata sui gatti domestici ha comprovato come non vi sia una vera e propria connessione.
Infatti, si pensa che i motivi che spingono un gatto a cacciare siano per di più connessi a degli stimoli che si attivano in presenza di determinati odori, movimenti e dimensioni della preda. Lo stimolo comportamentale della caccia, dunque, sembrerebbe essere una componente totalmente istintiva.
Certamente quando si parla di gatti randagi, le tempistiche di dedizione alla ricerca e alla caccia delle prede è maggiore rispetto ai gatti che vivono in casa e presentano anche una componente motivata dall'approvvigionamento del cibo.
Il gatto caccia perché ne sente il bisogno e solo dopo sceglie di mangiare, o meno, la sua preda.
Un gatto predatore: come sceglie le sue prede?
Il predatore gatto adora cacciare sia di notte che di giorno, a seconda del clima. Può stare in attesa ore prima di attaccare la sua preda e ucciderla.
L'apprendimento del gatto predatore
Questo suo comportamento viene appreso nei primi mesi di vita, quando mamma gatta mostra ai suoi gattini il come calibrare la velocità di attacco, il modo per misurare le distanze per cacciare con successo.
Inoltre, attraverso il gioco offre alla cucciolata la possibilità di fare esperienza di caccia. Solitamente un gatto predatore sceglie delle prede piccole, come conigli, topi, uccelli, scarafaggi, mosche, ragni (ricchi di taurina, una sostanza importantissima per la dieta del gatto).
La scelta delle prede del gatto
A seconda di quanta fame avrà, un gatto è spinto a cercare prede anche più grandi ed essere qualitativamente più argusto e veloce nel catturarla.
I gatti randagi, infatti, sono più veloci di quelli domestici. Quest’ultimi, ben appagati dal cibo riposto nelle scodelle ogni giorno dal loro amico umano, riescono nel tentativo di cacciare una preda (come un topo) solo dopo una decina di prove.
Essere come gatto e topo: strategia di caccia
È un modo di dire molto usato che rappresenta a pieno la realtà. Tra i motivi che hanno spinto l’uomo ad addomesticare il gatto c’è proprio quello di volersi liberare dalle infestazioni dei topi.
Ma quali sono le strategie di caccia del gatto?
Che sia un topo, un uccellino o una lucertola, il gatto predatore ha tante strategie a sua disposizione che migliora con la pratica e l’esperienza. Le favorite sono, però, quella dell’attesa e del pedinamento.
In totale discrezione, acquattato in direzione della preda e della sua tana, il gatto segue la sua preda con gli occhi, la pedina avvicinandosi sempre più e attende il momento migliore per attaccare. Gli artigli mantengono salda la preda, mentre i canini affilati recidono la giugulare del mal capitato animaletto, come solo i felini sanno fare.
Per la caccia, solitamente, scelgono zone precise, mossi da esperienze positive, si recano in luoghi in cui sanno che hanno un’alta probabilità di trovare prede vulnerabili. Non è insolito vedere un gatto che gioca con la sua preda, prima che questa venga uccisa.
Perché questo suo comportamento?
Si pensa che per quanto riguarda i gatti domestici questi, non avendo tantissime opportunità di giocare con animali vivi, nel più sadico dei modi, godino del lieto evento e lo prolunghino fin quando possono.
Altri esperti, invece, reputano che sia la natura diffidente del gatto a produrre questo comportamento. Essi credono che il gatto non si fidi della preda e che ci giochi prima di poterla mangiare, onde evitare reazioni dell’ultimo minuto.
Un gatto per natura deve essere libero di cacciare, e se non può farlo, perché vive in un appartamento in città, è premuroso da parte del suo padrone offrirgli gli stimoli necessari a soddisfare questo suo bisogno. Il gioco, ad esempio, è uno di questi.
Cosa fare se il gatto porta in casa una preda?
Dopo una battuta di caccia estenuante, il gatto può decidere di portare il suo bottino a casa come simbolo di ringraziamento nei confronti del suo amico umano. Un piccolo presente, tanto atteso e scelto proprio per far felice chi lo accudisce ogni giorno.
In questi casi, che sia un piccione, un topo o ratto, una lucertola o uno scarafaggio, non bisogna sgridare il gatto, anzi, è buona abitudine ringraziarlo.
Gli studiosi del comportamento del gatto sostengono inoltre che il gatto è portato a comportarsi in questo modo per proteggere la sua preda in un luogo sicuro, la nostra casa. E che molto probabilmente, un comportamento del genere è più tipico delle gatte sterilizzate, che considerando i loro amici umani come loro figli, vogliono darci una lezione di vita, da gatti!
Come cacciare un topo da casa? Non c'è modo migliore che scegliere un gatto! Belli, affettuosi e curiosi, sono i compagni di vita perfetti per l’uomo in cerca di compagnia e protezione dalle varie insidie della natura.