La filaria nel gatto è una patologia che può colpire i felini, anche se di norma si è abituati ad associare questo disturbo al cane. Si tratta di una malattia il cui vettore di trasmissione è la zanzara (secondo alcuni studi la zanzara tigre) o la zecca, per questo motivo il maggior numero di contagi è stato riscontrato nelle zone umide e paludose.
In Italia, infatti, questa patologia è molto diffusa nelle zone della pianura padana, anche se negli ultimi anni, a causa di un gran numero di zanzare tigre presenti sul territorio, la malattia si è diffusa anche nelle zone del centro-sud.
Filariosi cardiopolmonare o cutanea
Secondo le Linee guida per il trattamento ed il controllo dei parassiti degli animali da compagnia, pubblicato nel 2015 come volume della collana Mappe parassitologiche, possiamo distinguere due tipi di filariosi, che colpiscono maggiormente il cane, ma che possiamo ritrovare anche nel gatto: una cardiopolmonare (FCP) e un’altra sottocutanea (FSC).
L’agente causale della prima è un nematode (verme cilindrico) chiamato Dirofilaria immitis, mentre la sottocutanea è causata dal Dirofilaria repens.
Dirofilaria immitis
Il gatto non è l’ospite ideale per il Dirofilaria immitis che infatti viene, di norma, eliminato grazie alla semplice risposta immunitaria del micio, nonostante ciò può però capitare che un felino contragga il parassita se è immunodepresso.
Dirofilaria repens
Il Dirofilaria repens può invece infestare sia i cani che i gatti e, contrariamente alla filaria cardiopolmonare è più semplice da diagnosticare poiché i suoi sintomi sono più evidenti.
Quali sono i sintomi della filaria nel gatto?
Abbiamo fin ora parlato delle cause della filaria nel gatto, ma quali sono i suoi sintomi?
In generale, i sintomi sono prevalentemente cardiaci, quindi:
- tosse, con talvolta emissioni di sangue,
- affacatimento precoce e stanchezza;
- intolleranza agli sforzi.
Bisogna, però, distinguere i sintomi della filaria cardiopolmonare e quelli della filaria sottocutanea.
Sintomi della filaria cardiopolmonare nel gatto
La prima è più difficile da diagnosticare e più pericolosa. Si tratta di una patologia che all’inizio è asintomatica: le larve del verme che la causa si insinuano nel sistema circolatorio e, una volta divenute adulte, raggiungono polmoni e cuore provocando sintomi respiratori, causati da lesioni polmonari, e cardiaci.
Se la malattia non viene diagnosticata in tempo può portare alla morte improvvisa dell’animale.
Sintomi della filariosi sottocutanea
Per quanto riguarda i sintomi della filariosi sottocutanea, siccome le larve si insinuano al di sotto della cute i danni procurati al gatto sono meno gravi rispetto alla precedente.
Si riscontra infatti la presenza di noduli freddi e mobili che contengono i parassiti, ma che non provocano dolore al gatto. Nel caso di un’infestazione importante è possibile riscontrare anche la presenza di dermatiti.
Diagnosi della filaria nel gatto
Solo il veterinario può effettuare una diagnosi di filaria del gatto, che essa sia cardiopolmonare o sottocutanea.
Dopo aver visitato il micio lo specialista effettuerà dei test ematici sul sangue del gatto e, in caso di esito positivo, procederà con altri esami specifici per constatare a che punto sono compromessi gli organi interni (in caso di contagio cardiopolmonare).
Come si cura la filaria del gatto?
Una volta effettuata la diagnosi il veterinario prescriverà la cura per combattere la filaria del gatto. Siccome i farmaci utilizzati per combattere la filaria nel cane sono più tossici per il gatto, di norma si propende per l’osservazione e dei controlli periodici con radiografia del torace per verificare lo stato del contagio.
In caso di lesioni polmonari si interviene con farmaci antinfiammatori. Nel frattempo si mettono in atto delle strategie preventive per far sì che non si sviluppino altri parassiti.
Quale prevenzione fare contro la filaria nel gatto?
Non esiste un vero e proprio vaccino per la filaria del gatto. Tuttavia, in commercio sono disponibili prodotti repellenti e antiparassitari (pastiglie, fillette, compresse, spray) che permettono di proteggere il micio (come anche il cane) da punture di zanzare, zecche, pulci e quant’altro.
È inoltre importante eseguire dei test periodici sul gatto in modo da tener sotto controllo un’eventuale trasmissione. Ricordiamo infatti che la filaria cardiopolmonare, se non diagnosticata in tempo può portare conseguenze anche fatali per la salute del gatto.
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Articolo revisionato da:
Francesco Reina
Assistente veterinario