Il picacismo nel gatto definisce un disturbo comportamentale che l’animale mette in atto per poter attirare l’attenzione del suo padrone e che ha origine in una mancanza di stimoli avvenuta prima e durante lo svezzamento.
L’ingerimento di sostanze improprie da parte del gatto possono avere conseguenze dannose per la sua salute. Per questo è bene capire subito cosa c’è che non va nel proprio amico a quattro zampe per prevenire spiacevoli situazioni.
Cos’è la pica?
Il picacismo nel gatto (e non solo) o sindrome di pica è un disturbo del comportamento alimentare volontario che vede l’associazione di un oggetto al piacere del cibo. Questo porta il gatto, o il cane, a masticare, succhiare e ingoiare oggetti o tessuti sintetici (come lana, cotone, plastica, gomma, ecc.). In altre parole l'ingestione volontaria di oggetti non commestibili. E non solo.
I gatti che presentano questo disturbo, soprattutto da cuccioli, sono portati a succhiare anche parti del corpo di altri gattini nella cucciolata o del proprio padrone.
Se per i gattini il mordicchiare o succhiare è un modo di esplorare il mondo, per i gatti più grandi e adulti, il picacismo può essere definito come una vera e propria patologia.
Infatti, spesso la pica nel gatto è associata ad altri disturbi comportamentali compulsivi quali il marcare il territorio non facendo pipì nella lettiera e ad un’attitudine caratteriale timida o, al contrario, troppo attiva o aggressiva.
Si tratta di un segnale di malessere del gatto che può avere origini diverse.
Quali sono le cause del picacismo nel gatto?
Il gatto cerca l'attenzione del padrone
Tra le principali cause del picacismo nel gatto che comportano la ricerca di masticare, succhiare o ingerire oggetti vi è la ricerca di attenzioni del padrone. Consapevole che sta facendo qualcosa che non dovrebbe fare, quando il proprietario è presente il gatto mette in moto il comportamento tipico del pica.
Così, si concentra su oggetti presenti in contesti ai quali il proprietario non pone troppa attenzione. Il gatto che mordicchia i cavi elettrici di un PC o il maglione di lana del proprietario - su cui è accoccolato ma da cui non riceve le attenzioni che vorrebbe - sono alcuni esempi tipici di una richiesta di attenzione.
Il gatto è stressato
Spesso, però, il picacismo nel gatto in questi contesti è correlato anche a situazioni di stress, associabili a cambiamenti avvenuti in casa (come l’arrivo di un altro gatto o cane, di un bambino, un trasloco, un nuovo ambiente ecc.), e mancanza di stimoli ambientali, che non permettono al gatto di sprigionare tutta la sua energia predatoria ed istintiva.
Il gattino che "ciuccia" non è stato svezzato correttamente
Per alcuni gatti il picacismo, che riguarda in modo particolare la sunzione di oggetti o parti del corpo, ha origini nell’infanzia ed è associata ad uno svezzamento non completo, quando i gattini sono abbandonati o portati via da mamma gatta troppo presto (prima dei 2 mesi).
Questo rappresenta una mancata conclusione di quel processo educativo alimentare che il gatto adulto insegna ai suoi piccoli. Per poi costituire, in età adulta, un mancato superamento della fase infantile, che lo porta ad ingerire materiale non commestibile.
Il gatto può avere una patologia
Il picacismo nel gatto può rappresentare anche un sintomo di patologie soggiacenti quali:
- diabete;
- ipertiroidismo;
- avvelenamento;
- tumori;
- malattie immunitarie;
- carenza alimentare.
E in altri casi, ha origini genetiche. Razze orientali come il siamese o il burmese sono più predisposti a soffrire di questo disturbo.
Come si cura il picacismo nei gatti?
Se il proprio gatto soffre di pica è bene chiedere consulto al proprio veterinario. In alcuni casi gravi questo disturbo può diventare patologico e necessitare non solo di una terapia comportamentale, ma anche di eventuali farmaci tranquillanti.
Tuttavia vi sono delle precauzioni che è possibile acquisire prima che questo disturbo si cronicizzi e peggiori.
Non adottare prima dei 2 mesi!
Per evitare che il picacismo colpisca il gattino in età precoce, mettendo a rischio la sua incolumità, è bene adottarlo dopo il periodo previsto dallo svezzamento, ossia non prima dei 2 mesi.
Se ciò non dovesse essere possibile, perché il gatto è stato abbandonato dalla mamma e non si trova una mamma adottiva che possa prendersene cura, sarà necessario farsi carico della sua socializzazione ed educazione.
Tutto ciò è necessario affinché si possa aiutare il gatto a ben integrarsi ed interagire nella nuova famiglia.
Prepara una casa a prova di Micio!
Quando si adotta un gatto bisogna premunirsi di allestire un ambiente a lui favorevole. Mensole, tiragraffi ad albero, cucce, percorsi gioco devono essere adatti a stimolare la sua curiosità e a fare in modo che si liberi dallo stress.
Potrebbe essere d’aiuto l’utilizzo di giochini che contengano cibo (come il Kong) e l’aumento delle razioni di cibo giornaliere.
Inoltre, importantissimo, il fattore sicurezza. Se non basta mettere a riparo cavi o tessuti sui quali il gatto potrebbe concentrare la sua compulsione, è possibile usare degli spray dai profumi a loro sgradevoli che permettano di dissuadere le intenzioni di mangiare o succhiare un determinato oggetto.
Gioca con il tuo amico a 4 zampe!
Non meno importante per evitare il picacismo nel gatto, il giocare con il proprio gatto anche per pochi minuti al giorno.
In questo modo non solo si potrà migliorare il proprio rapporto, ma eviterà eventuali predisposizioni genetiche a questo disturbo.