Una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea sta facendo discutere amanti degli animali e compagnie aeree: d’ora in avanti, i cani e i gatti che viaggiano in aereo saranno considerati a tutti gli effetti “bagagli”.
Come riportato da Fanpage, la decisione deriva da un caso avvenuto nel 2019 e punta a colmare un vuoto normativo su come risarcire la perdita di un animale in volo.
L’evento che ha portato alla decisione
Tutto è iniziato con una storia drammatica. Nel 2019, all’aeroporto di Buenos Aires, un cagnolino è riuscito a fuggire dal trasportino mentre veniva caricato su un aereo della compagnia Iberia Airlines. L’animale non è mai stato ritrovato e il proprietario ha chiesto un risarcimento di 5.000 euro per il danno morale.
La compagnia ha però sostenuto che, secondo le regole allora in vigore, la perdita doveva essere trattata come quella di un qualsiasi bagaglio smarrito. Da qui la causa che ha portato la Corte europea a pronunciarsi in via definitiva.
La base giuridica: la Convenzione di Montreal
La Corte ha stabilito che gli animali domestici trasportati in aereo rientrano nella nozione di “bagaglio” prevista dalla Convenzione di Montreal, trattato internazionale che regola la responsabilità delle compagnie aeree. In pratica, se un animale si perde o subisce danni durante il trasporto, il risarcimento seguirà le stesse regole di una valigia smarrita.
Nella nota ufficiale si legge:
Il fatto che il benessere animale sia un obiettivo di interesse generale dell’UE non impedisce che gli animali siano trasportati come bagaglio ai fini della responsabilità legale.
Una norma che fa discutere
La decisione ha suscitato immediate reazioni tra i proprietari di animali e le associazioni animaliste, che la considerano un passo indietro nella tutela dei diritti degli animali. Secondo molti, equiparare un cane o un gatto a un oggetto è una scelta disumana e rischia di legittimare una gestione poco attenta del trasporto.
Dall’altra parte, le compagnie aeree difendono la sentenza, sostenendo che fornisca finalmente un quadro normativo chiaro e uniforme per tutti gli Stati membri.
Tra libertà e responsabilità
La sentenza arriva in un momento in cui l’Enac aveva da poco approvato una norma che consente agli animali sopra gli 8-10 kg di viaggiare in cabina, a discrezione delle compagnie.
Ora, però, la nuova classificazione rischia di cambiare le carte in tavola. Se da un lato la legge chiarisce le responsabilità economiche in caso di smarrimento, dall’altro solleva una domanda cruciale: un animale può davvero essere ridotto a un “bagaglio”?