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due gatti per strada

Quali sono le differenze tra gatto selvatico e gatto domestico? Scopriamolo insieme!

© JancickaL - Pixabay

Qual è la differenza tra gatto selvatico e domestico?

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

Distinguere tra gatto selvatico e gatto domestico non è facile. Ci sono, però, alcuni indicatori a cui prestare attenzione: scopriamoli insieme!

Gatto randagio, gatto selvatico e gatto domestico appartengono alla stessa specie, anche se vivono delle vite molto diverse. Spesso le persone confondono o alternano i termini (in particolare quando si tratta di gatto selvatico e gatto randagio), ma ci sono delle differenze ben precise e noi di Wamiz siamo qui per svelarvele.

Vediamo più da vicino il significato di questi termini e come si può distinguere tra gatto randagio, gatto selvatico e gatto domestico.

Gatto domestico e gatto randagio

Il termine gatto randagio si riferisce a felini con una recente socializzazione o una recente vita come esemplare domestico.

Purtroppo questi esemplari finiscono per strada per diverse ragioni, dall'abbandono al semplice smarrimento. La maggior parte dei gatti che si trovano in associazioni e di quelli che vengono salvati dalla strada sono considerati come randagi, perché di solito sono in grado di reinserirsi nella vita familiare senza troppe difficoltà.

Secondo le ultime stime risalenti al 2018 (quindi non si prende in conto il periodo Covid) della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, nel nostro paese i gatti randagi sono 2,4 milioni.

Cosa significa gatto selvatico?

Un gatto selvatico è, invece, un felino che non ha mai avuto alcuna interazione con l'uomo. Questa definizione può essere allargata anche ai gatti che hanno perso ogni contatto con l'uomo per un lungo periodo.

I gatti selvatici sono spesso nati da randagi o da altri gatti selvatici e sono abituati a vivere in ambiente esterno. Sono naturalmente timorosi nei confronti dell'uomo e degli altri animali e possono apparire aggressivi.

Il comportamento può essere il principale indicatore per riconoscere se un gatto è randagio o selvatico.
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Si può addomesticare un gatto selvatico?

Un gatto selvatico non si può addomesticare, poiché non si può addomesticare un gatto che non ha bisogno dell’uomo.

Se il gatto che vedete è sano, in buone condizioni e si lascia avvicinare o vedere, allora non si tratta di un esemplare selvatico, ma di uno che ha già conosciuto l’uomo.

Il gatto nato selvatico (e ancora selvatico quando lo si incontra) va a caccia di cibo, si nasconde e non si fa vedere. Se si lascia vedere, significa che è malato, ferito, debole, in questo caso alcune associazioni consigliano d'intervenire d'urgenza per cercare di catturarlo per curarlo.

Se il gatto è in pericolo di vita, non è necessario intrappolarlo: un asciugamano e alcune tecniche di base permetteranno di avvicinarsi e di portarlo dal veterinario. Vediamo qualche tecnica per attirarlo.

Come attirare gatti selvatici con il cibo?

Il gatto inizia le proprie relazioni sempre con il contatto visivo (quindi non bisogna avvicinarsi) e soprattutto bisogna permettergli di prendere l’iniziativa. Posizionare una ciotola di cibo nel suo campo visivo, senza avvicinarsi troppo e allontanandosi per permettergli di avvicinarsi e mangiare.

Bisogna assicurarsi d'indietreggiare senza uscire dal campo visivo dell’animale e di non guardarlo: uno sguardo diretto viene interpretato da un gatto selvatico come un'aggressione o un'intimidazione. Utilizzate quindi la visione periferica per osservare il suo avvicinamento.

I gatti selvatici in genere non sono attratti dalle crocchette, preferiscono il cibo umido con un odore forte perché sono abituati a cacciare. All'inizio la carne riscuote più successo del pesce. Assicuratevi di utilizzare cibo fresco e di somministrare piccole quantità per evitare problemi digestivi. Inoltre, non bisogna lasciare il cibo a disposizione al di fuori dei periodi di "esercizio" per evitare che il gatto prenda l'abitudine di aspettare che vi allontaniate per mangiare. Per mangiare, deve accettare la vostra presenza.

Continuare a dare da mangiare all’animale giorno dopo giorno perché si abitui alla vostra presenza e cominci a fidarsi di voi. A mano a mano che l’animale tollererà la vostra presenza potrete cominciare ad avvicinarvi sempre gradualmente e poco a poco.

Come riconoscere un gatto selvatico?

Riconoscere un gatto randagio o selvatico dipende da fattori fisici e comportamentali. È consigliabile essere sicuri prima di tentare di catturare o addomesticare l’animale se si tratta di un esemplare randagio o selvatico.

Non molti gatti selvatici possono essere felicemente addomesticati e vivere in casa, quindi è necessario adottare le giuste misure. Considerate questi segnali che aiutano a distinguere i randagi dai gatti selvatici:

Differenze fisiche tra un gatto selvatico e un gatto domestico (randagio)

  • I gatti randagi hanno spesso un aspetto sporco e trasandato perché non sono abituati a vivere all'aperto.
  • I gatti selvatici di solito hanno una pelliccia pulita e sono relativamente ben curati.
  • I gatti randagi possono essere sottopeso o avere un aspetto malsano perché non sono abituati a badare a loro stessi nella natura.
  • I gatti selvatici sono spesso più muscolosi e in forma, spesso presentano cicatrici dovute alle loro tecniche di sopravvivenza.

Differenze comportamentali

  • I gatti randagi possono comportarsi come animali domestici. Possono avvicinarsi agli umani con la coda alzata e sembrare amichevoli.
  • I gatti selvatici non vogliono essere avvicinati ed evitano qualsiasi interazione o contatto con l'uomo.
  • I gatti randagi possono miagolare molto e fare le fusa quando vengono toccati.
  • I gatti selvatici di solito non comunicano vocalmente con gli esseri umani.
  • I gatti randagi vengono spesso trovati in giro durante il giorno, in cerca di cibo, riparo e contatto umano.
  • I gatti selvatici sono di solito notturni e raramente vengono visti di giorno.
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