Dire ‘’il latte fa male ai gatti!’’ è di certo un’asserzione semplicistica che non rende giustizia a un corretto approccio al complesso ambito dell’alimentazione felina. Bisogna essere innanzitutto più precisi nella definizione di latte, in quanto ne esistono centinaia di formulazioni in commercio che differiscono per specie, trattamento termico, filtrazione, composizione, arricchimenti e modalità di somministrazione.
Cerchiamo di mettere dei paletti entro i quali muoverci per approfondire la tematica e specificare con il termine ‘’latte’’ quello vaccino (di vacca) che rappresenta il più utilizzato nelle case degli italiani e in occidente in generale.
Il latte fa male ai gatti adulti?
Per capire se il latte fa male ai gatti bisogna specificare, oltre al tipo di alimento, anche a chi deve essere somministrato.
Nel caso del gatto adulto (a partire dal post-svezzamento) il latte non è un alimento consigliato, né tanto meno imprescindibile.
Nel mondo della nutrizione felina, l'antica idea che i gatti amino il latte è stata radicata nelle nostre menti a causa dei media, della televisione e del cinema, ma anche dallo storico legame che questo alimento ha con l'uomo.
Quante volte abbiamo visto da piccoli dei cartoni animati in cui i gatti bevevano a lunghi sorsi ciotole di candido latte? Questo luogo comune è errato e, nonostante un gatto probabilmente si leccherebbe i baffi assaggiandolo, ciò non significa che gli faccia bene o che sia adeguato a un’alimentazione equilibrata.
Perché il latte fa male ai gatti?
I gatti, come gli esseri umani, producono lattasi, degli enzimi digestivi che servono per scomporre il lattosio presente nel latte in molecole di zucchero più semplici (glucosio e galattosio).
Tuttavia, man mano che diventano adulti, molti gatti sperimentano un calo della produzione di lattasi che può portare all’intolleranza al lattosio. Ciò significa che dare il latte a un esemplare adulto potrebbe causare problemi gastrointestinali nel gatto, come:
- diarrea;
- crampi allo stomaco;
- gonfiore;
- disagio;
- malassorbimento;
Quindi possiamo affermare con certezza che il latte di mucca fa male ai gatti non nella sua totalità, ma per un suo costituente fondamentale: il lattosio. Molto spesso la capacità di scomporre il lattosio è limitata dal fatto che l’apparato digerente si disabitua a produrre lattasi in quanto si ingeriscono pochissimi alimenti che lo contengono. Questo accade anche nell’alimentazione umana, ma è più accentuata in quella felina, in quanto la razione alimentare è prettamente di natura proteica.
Il latte fa male ai gatti piccoli?
Dare il latte ai gatti fa male ma, in alcuni casi, può essere addirittura letale! Anche se i gatti - in quanto mammiferi - allattano dal seno materno i piccoli nelle primissime settimane di vita, non vuol dire che possano assumere qualsiasi tipologia di latte.
Il latte di mamma gatta è appositamente formulato per soddisfare le esigenze nutrizionali dei gattini, fornendo nutrienti essenziali per il loro primo sviluppo e, soprattutto, un’immunità passiva tramite il colostro che li difende dai pericoli del mondo.
Nel caso in cui un gattino non abbia la possibilità di essere allattato dalla madre, è assolutamente sconsigliato somministrargli latte vaccino. L’apparato gastroenterico di un gatto nelle prime settimane di vita è in continuo sviluppo per la transizione dall’alimentazione liquida alla solida.
Ingerire un latte di altra specie può determinare infiammazione con conseguente diarrea e malassorbimento che, nel lungo periodo, possono portare a un ipo-sviluppo del neonato o, in caso di intolleranza al lattosio, anche di morte del gattino.
Il latte di mucca fa male ai gatti appena nati: allora cosa fare?
Esistono in commercio delle formulazioni in polvere di latte di gatta da utilizzare proprio in questi casi.
Parliamo di prodotti adatti al giusto accrescimento dei mici in quanto contengono tutti i valori nutritivi presenti nel latte materno naturale.
È necessario ricostituire il latte in polvere con acqua calda e somministrarlo ai cuccioli secondo le quantità e i tempi indicati in etichetta fino allo svezzamento. A quel punto introdurre pian piano un’alimentazione solida con mangime puppy per sostenere il nuovo membro della famiglia nel migliore dei modi nel momento più importante della sua vita.
Alcuni consigli per una corretta alimentazione dei gatti
Se fa male dare il latte ai gatti, qual è un’alternativa valida? Innanzitutto, è necessario impostare sempre un piano alimentare per il nostro gatto che ci permetta di stare tranquilli e di fornire a Micio tutto ciò di cui ha bisogno.
In realtà, i gatti adulti non necessitano di latte come parte della loro dieta regolare, quindi perché insistere a riguardo? Possono ottenere tutti i nutrienti necessari da una dieta industriale (crocchette o cibo umido) o, in alternativa, da una formulazione casalinga messa a punto da un veterinario nutrizionista. Offrire il latte occasionalmente potrebbe non rappresentare un problema per i gatti tolleranti al lattosio, ma è fondamentale evitare di renderlo un alimento base della dieta.
In conclusione, l'idea che il latte sia dannoso per i gatti non è solo una vecchia storia: è fondata sulla fisiologia gastro-enterica del felino. Sebbene alcuni gatti possano gestire il latte senza problemi, è essenziale riconoscere i potenziali rischi associati all'intolleranza al lattosio.
Optare per snack e premietti adatti ai gatti e garantire l'accesso all'acqua sono alternative migliori per mantenere Micio felice e in salute!