Nell’alimentazione del gatto la quantità di cibo da offirgli è facilmente misurabile, anche perché in caso di dosi eccessive, è lo stesso gatto a sapersi autoregolare. Infatti, se sazio sarà non si farà troppi problemi a lasciare del cibo nella ciotola.
Tuttavia, conoscere le giuste dosi e la frequenza di somministrazione è imprescindibile per garantire (o almeno provarci) uno stile di vita sano, che riduca al minimo il rischio di obesità del gatto e di conseguenze ad essa correlate.
È possibile rispettare la quantità giornaliera di cibo per gatti seguendo delle tabelle indicative che potranno essere adattate ad ogni singolo esemplare. Il supporto del veterinario in questo è imprescindibile!
Alimentazione del gatto: la quantità da rispettare
Quando si sceglie un'alimentazione mista per gatto - cibo industriale secco o umido - le dosi devono essere ben equilibrate.
Alcuni veterinari consigliano di lasciare a disposizione del gatto sempre dei croccantini e di dare nel corso della settimana una o al massimo due razioni di cibo umido (la scatoletta insomma, più ricca di acqua e dunque meno ‘sostanziosa’ rispetto al cibo secco).
Questo è possibile perché, come si è detto, il gatto anche se tendenzialmente ingordo, sa regolarsi in base alla fame e predilige mangiucchiare di tanto in tanto durante tutto l'arco della giornata che in un sol boccone, come fa il cane.
Tuttavia, si può anche scegliere di mettergli a disposizione la ciotola piena per un certo periodo di tempo o di riempirgliela per più volte al giorno. Soprattutto, in caso di cibo prettamente secco, è importante è che il gatto abbia sempre a disposizione dell’acqua fresca. Questo permetterà di mantenerlo non solo idratato (i croccantini fanno venir sete) ma ridurrà anche il rischio di problemi renali, per il gatto spesso letali.
Formulata con l’aiuto del veterinario che saprà orientarla in base alle esigenze specifiche del proprio gatto e in base al suo stato di salute, è possibile optare anche per una dieta casalinga.
In genere la dose giusta da dar da mangiare ad un gatto in età adulta calcola 40 grammi di cibo per ogni suo kilo di peso.
Quanto deve mangiare un gatto a seconda dell’età?
La prima regola dice che al gatto bisogna somministrargli la dose giusta e conforme al suo fabbisogno in base al suo peso e all’età.
La quantità di cibo per un gattino
Per un cucciolo in svezzamento, a partire dalle 8 settimane, le dosi cambiano in base alla sua età. Fino ai 4 mesi, è bene dargli piccoli pasti, anche fino a 5 volte al giorno.
Attenzione a rispettare le dosi e soprattutto a scegliere del cibo specifico per kitten che è più ricco di proteine e vitamine.
La dose dovrà poi essere rinforzata con 10 gr di prodotto in più e, oltre i 6 mesi e fino all’anno si potranno ridurre i pasti portandoli dal 5 a 3 volte al giorno con una dose media per ciascuno tra i 40 e i 60 grammi di prodotto. Da non dimenticare i liquidi, sia sotto forma di acqua che nell’alimento umido, eventualmente diluito!
Gatto adulto e dosi alimentari
Compiuto il primo anno di età il gatto, si potrà procedere razionando il cibo in base al suo peso. Tuttavia, anche in questo caso non sono da dimenticare altri fattori quali attività fisica, sterilizzazione, eventuale allattamento o gravidanza per le gatte, metabolismo e la sua attitudine. Ad esempio, se il gatto è goloso e mangia troppo in fretta e poi si sente male (purtroppo capita spesso, soprattutto in presenza di più gatti).
L'alimentazione del gatto anziano
Spegnendo sette o otto candeline, il gatto può essere considerato anziano. In questa fase, iniziano i primi acciacchi e il gatto tende a non digerire più bene come prima.
È opportuno, così, ridurre i vari pasti a 2 volte al giorno, magari evitandogli di lasciare sempre croccantini a disposizione.
E, previo consiglio del veterinario, eventualmente, optare per cibi senior adatti alle sue esigenze, in particolare se soffre di qualche patologia.
I cibi migliori per gatti in perfetta salute
Un gatto sano deve seguire una dieta prima di tutto ricca di proteine derivate da carne, pesce o uova.
A queste sono da aggiungere anche le vitamine e le fibre derivate da frutta e verdura.
Sembra ovvio, ma purtroppo, in alcuni cibi in commercio, nonostante siano indicati alcuni valori sulla confezione, ci sono in realtà fin troppi carboidrati all’interno. Chiedere al veterinario come orientarsi.
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Articolo revisionato da
Francesco Reina
Assistente veterinario