La depigmentazione della pelle può colpire gli esseri umani, ma sapevi che anche Micio e Fido possono soffrire di questo disturbo?
In questo articolo scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulla vitiligine nei cani: come si sviluppa, quali sono i sintomi e come trattare questo disturbo cutaneo.
I cani possono soffrire di vitiligine?
La risposta a questa domanda è sì: i cani possono soffrire di vitiligine, come i gatti, anche se nei felini questo disturbo è molto più raro.
Se si nota una depigmentazione nel muso o sul mantello dell’animale, senza che questo manifesti segnali di disagio, è possibile che Fido soffra di vitiligine.
Sintomi della vitiligine nel cane
La vitiligine è una malattia cutanea ereditaria caratterizzata dalla comparsa di chiazze bianche e depigmentate sul corpo dell'animale.
Questo difetto di pigmentazione è causato dalla distruzione dei melanociti (cellule presenti nell’epidermide parzialmente responsabili della colorazione della pelle attraverso la sintesi della melanina).
La vitiligine può essere presente su tutto il corpo dell'animale, ma alcune aree possono essere più colpite di altre, come il naso e le giunzioni mucocutanee del viso, cioè le palpebre, le labbra e la bocca. Gradualmente, può progredire verso una decolorazione sempre più estesa.
La vitiligine è pericolosa per il cane?
La vitiligine è completamente benigna e innocua per Fido. La depigmentazione non è accompagnata da alcuna infiammazione, ma si limita a formare delle macchie sulla pelle e il pelo.
Alcuni esemplari dal mantello scuro possono sviluppare macchie bianche che conferiscono loro un aspetto originale e unico.
Alcune razze di cani sono predisposte a sviluppare questa condizione, come:
Cane con vitiligine? Ecco cosa fare
Attualmente non esiste un rimedio veramente efficace per la vitiligine nei cani.
Anche se per noi umani dei trattamenti sono disponibili, i loro effetti collaterali non giustificano il loro utilizzo in medicina veterinaria per trattare un disturbo il cui unico impatto è estetico.
Come curare la vitiligine al mio cane?
Come detto, una terapia vera e propria non è ancora disponibile, tuttavia sono in corso studi per valutare l'impatto dell'integrazione orale con L-fenilalanina, un aminoacido precursore della melanina (il pigmento della pelle), che ridurrebbe la quantità di depigmentazione.
Questo trattamento è ancora in fase sperimentale e il solo risultato fin ad ora conosciuto è una riduzione delle macchie.
Rimedi per prevenire la vitiligine
Come misura preventiva e per proteggere l’animale, è importante applicare una crema solare protettiva sulle aree depigmentate per evitare scottature; questo consiglio è ancora più importante durante il periodo estivo!
L'ideale è utilizzare una protezione solare specifica per cani, chiedendo consiglio al veterinario. Solo in caso di vera e propria necessità, anche la crema solare umana può fare al caso vostro.
Come viene diagnosticata la vitiligine nel cane?
I sintomi della vitiligine nel cane compaiono, nella maggior parte dei casi, tra 1 e 3 anni di età. Non è quindi visibile fin dalla nascita.
La giovane età dell'animale, l'aspetto non infiammatorio delle aree depigmentate e l'assenza di ripercussioni sullo stato generale sono segnali indicativi del disturbo.
Se Fido presenta i sintomi citati, non esitare a consultare il veterinario che sarà in grado di confermare se si tratta effettivamente di vitiligine.
Per identificare il disturbo, il veterinario eseguirà una biopsia cutanea: preleverà campioni di pelle di pochi millimetri e li invierà a un laboratorio per l'analisi istologica (cioè l'analisi al microscopio del tessuto prelevato). Tale analisi mostrerà la distruzione selettiva dei melanociti e quindi confermerà se si tratta o meno di un caso di vitiligine.
Per concludere
Se si nota una depigmentazione del mantello o della pelle dell'animale, prendere appuntamento con il veterinario per scoprire quale patologia potrebbe aver sviluppato.
Se si tratta di vitiligine: niente panico! Questa malattia è benigna e non influirà sulla sua prognosi vitale, né sulla sua qualità di vita, ma lo renderà più unico di quanto non sia già!
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Articolo revisionato da:
Francesco Reina
Assistente veterinario