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alimenti monoproteici per cani

Scopriamo quali sono gli alimenti monoproteici per cani.

© Tikhonova Yana / Shutterstock

Cosa sono gli alimenti monoproteici per cani?

Di Claudia Scarciolla Redattrice | Traduttrice

aggiornato il

Alimenti monoproteici per cani, cosa sono e quando sceglierli per il nostro Fido? Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Gli alimenti monoproteici per cani, assieme a quelli idrolizzati fanno parte del gruppo di cibi per cani ipoallergenici, ossia adatti per cani che presentano un’allergia alimentare, di solito nei confronti di un tipo specifico di proteina. Ma quando utilizzare questi prodotti?

L’allergia nel cane si sviluppa a seguito di un’intolleranza a un dato alimento. Questa condizione, vera e propria patologia, si sviluppa nel suo sistema immunitario creando delle reazioni sintomatiche che seppur ben definite non sono esclusive di questa sola malattia.

Sintomi di allergia nel cane

Quando il cane è allergico possono manifestarsi sintomi quali:

Se per noi esseri umani capire di esser allergici è piuttosto facile grazie ai test allergenici, per i cani questi non solo sono molto costosi ma sono anche poco precisi.

Per questo quando dopo cure mirate a debellare i sintomi di cui sopra non sono sufficienti si sospetta un’allergia, si cambia l’alimentazione di Fido. Quindi si procede con una dieta monoproteica.

Cosa sono gli alimenti monoproteici per cani?

Gli alimenti monoproteici per cani sono dei cibi che presentano una sola fonte proteica di origine animale. In altre parole, degli alimenti che al loro interno contengono solo manzo, solo pollo, ecc.

Questo perché, quando parliamo di prodotti alimentari per cani e gatti, spesso si tratta di cibo secco o cibo umido che al loro interno hanno più fonti di proteine per rispettare il fabbisogno nutrizionale del nostro amico a 4 zampe.

A cosa servono gli alimenti monoproteici per cani?

Gli alimenti monoproteici servono a indirizzare il padrone del cane, e il veterinario che lo ha in cura, a trovare la causa del suo malessere che non è detto sia esclusivamente di origine alimentare. Si potrebbe dare per scontato che utilizzando questi tipi di alimenti le manifestazioni sintomatiche possano passare facilmente. Ma purtroppo non è così.

Il cibo monoproteico è una sorta di strategia diagnostica che - potremmo azzardare a dire, a tentoni - si muove in un’unica direzione: quella di capire qual è l’alimento, in genere la proteina animale, che il cane non assimila.

C’è differenza tra monoproteico e ipoallergenico?

Abbiamo vagamente accennato in precedenza che gli alimenti monoproteici per cani fanno parte, assieme agli idrolizzati, di quella vasta gamma di prodotti ipoallergenici per cani.

In sostanza, poiché si tratta di alimenti che propongono delle alternative alle solite proteine utilizzate per mangimi. Al posto di pollo o carne bovina, dunque, la parte proteica di cui saranno composti sarà formata da carne equina, coniglio, agnello, maiale, selvaggina, pesce, e così via.

Da qui il fatto che costano di più del solito cibo per cani, che siano crocchette, quindi secco, o umido. Si parla in generale di linee di prodotti ipoallergenici per cani o gatti e nello specifico di cibi monoproteici o idrolizzati, a seconda del caso.

Per i cani meglio un alimento monoproteico oppure più fonti?

Scegliere un’alimentazione monoproteica per il proprio cane non ha alcun senso senza previo consiglio del medico e/o eventuale sospetto di allergie o intolleranze alimentari.

Infatti, decidere di propria spontanea volontà di dare al cane questo tipo di cibo senza ragione potrebbe anche eventualmente essere dannoso, soprattutto se usato a lungo termine, per il suo fabbisogno nutrizionale.

Come si usano gli alimenti monoproteici per cani?

Le crocchette monoproteiche per cani adulti (o crocchette monoproteiche per puppy) come anche l’umido monoproteico sono esclusivamente da utilizzare a cicli di due mesi. In generale bastano un paio di settimane per capire se il prodotto sta funzionando o meno, tuttavia, si attende per esserne certi.

Dopo questo periodo, si valutano le condizioni generali dell’animale, se è migliorato o meno e si decreta in via definitiva il cibo che dovrà essere escluso dalla sua dieta.

Nel caso in cui, però, un certo alimento non avesse dato i risultati sperati, si ricomincia con un altro prodotto, ad esempio a base di agnello, piuttosto che di coniglio, e così fino a quando non si riscontrano miglioramenti.

Alimentazione monoproteica per il cane casalinga

Nell’ottica di limitare le manifestazioni allergiche nel proprio cane, coloro che utilizzano per i nostri amici a quattro zampe una dieta casalinga dovranno fare la stessa cosa di chi usa i prodotti monoproteici commerciali.

Sempre partendo dal presupposto che si conosca bene il fabbisogno specifico del proprio cane, con l’aiuto del veterinario si dovrà cambiare la carne proposta, per esempio iniziando a eliminare il pollo e la mucca, e variando con carne di maiale o tacchino, o meglio agnello. 

In questo modo ci si renderà conto di ciò che non va bene per il cane e si potrà successivamente iniziare con una dieta priva di quel dato alimento.

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Articolo revisionato da

Francesco Reina
Assistente veterinario

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