Il tumore alla prostata nel cane è una patologia che può colpire un quattro zampe di qualsiasi razza, ma riguarda soprattutto quelli anziani o comunque non più giovanissimi.
Fa parte di quelle malattie che interessano l’apparato genitale del cane maschio e che con il tempo e le variazioni ormonali può sviluppare delle anomalie.
Il tumore alla prostata merita un’attenzione particolare perché non solo è molto aggressivo, ma non è neppure così raro, quindi è bene sottoporre il proprio cane a controlli periodici quando ha raggiunto un’età non più tenera per diagnosticare il cancro alla prostata in tempo.
Neoplasia prostatica: il tumore alla prostata nel cane
Il tumore prostatico è chiamato anche neoplasia prostatica e, a seconda della tipologia, può colpire sia i cani sani che quelli sterilizzati, anche se quest’ultimo caso è davvero
molto raro. Si presenta in maniera aggressiva e si diffonde rapidamente negli altri organi attraverso le metastasi.
Di solito si diagnostica dopo la comparsa dei sintomi grazie al fatto che sono difficili da ignorare, poiché molto evidenti e fastidiosi. Non sempre, però, compaiono tempestivamente, rendendo il tumore riconoscibile solo dopo che si è già diffuso.
Non porta necessariamente alla morte del cane, ma è bene sapere che una diagnosi precoce regala molte più possibilità di sopravvivenza, essendo il tumore alla prostata non facile da sconfiggere e soprattutto molto veloce nella sua diffusione.
Quali cani colpisce il tumore alla prostata?
Il tumore alla prostata nel cane colpisce soprattutto quelli anziani. Un’alta percentuale di animali che hanno superato i 10 anni di età, infatti, presentano una prostata ingrossata e spesso non hanno sintomi evidenti del problema.
Fortunatamente molti tumori alla prostata, soprattutto in età avanzata, si sviluppano in fretta, ma acquistano una sorta di cronicità, che li rende meno aggressivi e “galoppanti”.
Mai sottovalutare il problema, però, perché una diagnosi tempestiva rende tutto più facile da risolvere e soprattutto non crea complicanze gravi, che possono aggravare la salute di un cane non più giovanissimo e soggetto, per anzianità, a molte patologie.
Quali sono i sintomi del tumore alla prostata nel cane?
I sintomi più evidenti della presenza di tumore alla prostata nel cane sono:
- difficoltà nell’urinare;
- difficoltà nel defecare;
- zoppia;
- sanguinamento del pene;
- letargia;
- inappetenza;
- apatia;
- stato febbrile.
Quando si notano questi sintomi è bene consultare subito il veterinario che, attraverso una visita approfondita con palpazione manuale, esami ecografici ed eventualmente una biopsia del tessuto prostatico, potrà diagnosticare con certezza la presenza del tumore alla prostata.
Cos'è la prostatite del cane?
Diverso è il discorso quando si parla di prostatite del cane, un’infiammazione della prostata che può essere acuta o cronica e che non è mortale, sempre che non sia causata da un tumore (il quel caso torna il rischio di mortalità).
Può essere dovuta a traumi o a batteri come l’Escherichia coli che, attraverso l’uretra, ha raggiunto la prostata, infiammandola e ingrossandola.
Spesso, comunque, molti cani anziani (come d’altronde accade anche nell’uomo)
sviluppano un ingrossamento fisiologico della prostata, chiamato “ipertrofia prostatica
benigna”: si tratta di una condizione assolutamente innocua e che non crea complicanze,
ma da tenere comunque sotto controllo nel corso del tempo per scongiurare la comparsa
di eventuali tumori.
Prostatite acuta nel cane
Se la prostatite è acuta, i sintomi possono essere molto simili a quelli del tumore alla prostata, quindi:
- febbre;
- zoppia;
- stitichezza;
- depressione;
- letargia;
- vomito;
- sangue nelle urine.
Prostatite cronica nel cane
Se è cronica, invece, la patologia prostatica si può rivelare asintomatica, soprattutto inizialmente, per poi portare ematuria, letargia e una stanchezza eccessiva, anche nei cani molto vivaci nonostante l’età.
Le cure in base al tipo di prostatite
La terapia cambia in base alla tipologia di prostatite: se acuta, allora verranno somministrati degli antibiotici adatti al tipo di batterio che l’ha causata. La cura dura almeno un mese, per debellare completamente il problema.
Se invece la prostatite è cronica, la situazione è più complicata perché spesso servono terapie più aggressive rispetto a quelle antibiotiche, ma anche più lunghe e soprattutto è consigliata la castrazione dell’animale, una volta che il problema sembra essere risolto.
La castrazione comunque, effettuata precocemente, si rivela sempre la soluzione migliore e più efficace per limitare praticamente a zero le possibilità di insorgenza di tumori prostatici o testicolari.
Alte sono infatti le probabilità di recidiva e non si può sottoporre un cane, soprattutto se anziano, a terapie forti periodicamente, senza provocare malesseri collaterali.
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Articolo revisionato da
Francesco Reina
Assistente veterinario