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sushi al gatto

Le cose importanti da sapere se si vuole dare il sushi al gatto.

© Ekaterina Lakeeva / Shutterstock

Posso dare il sushi al gatto? Tutto sul pesce crudo

Di Flavia Chianese Zootecnica

aggiornato il

Dare il sushi al gatto potrebbe sembrare naturale: si tratta di pesce crudo! Ma non basta a renderlo un alimento adatto al suo organismo. Ecco perché.

Il sushi è una specialità culinaria giapponese molto amata in tutto il mondo: il pesce viene servito crudo, in tante salse e combinazioni diverse.

Per noi umani rappresenta un cibo di elevato valore nutrizionale, oltre che una deliziosa pietanza: ma si può dare il sushi al gatto o è rischioso per la sua salute?

Il sushi al gatto fa bene?

È piuttosto difficile valutare con precisione i valori nutrizionali del sushi: questo è caratterizzato da una gran varietà di ingredienti e diversificato in varie preparazioni.

I componenti base di questo delizioso piatto però sono principalmente due: il riso e il pesce crudo. Faranno bene al nostro gatto?

Riso del sushi al gatto? Meglio evitare

Il riso bianco non è adatto ai nostri felini. Il gatto è un carnivoro obbligato e perciò la sua dieta è naturalmente a base proteica.

Il riso è composto principalmente da carboidrati, che non sono adatti a essere assimilati dal gatto in grandi quantità. 

Un eccesso di carboidrati nell’alimentazione del gatto può comportare a lungo andare un aumento considerevole del peso e dunque all’obesità, predisponendolo di conseguenza al rischio di sviluppare patologie come:

Il riso, oltre a fornire poche calorie al nostro gatto è anche difficile da digerire e potrebbe indurre disturbi all’apparato digerente con conseguente vomito o diarrea.

Perché il pesce crudo al gatto fa male?

Anche se tentati, dare il sushi al gatto non è una buona idea. ©milivigerova / Pixabay

Il pesce è un alimento dalle importanti proprietà nutraceutiche e organolettiche, ma presenta un grande limite: la deperibilità.

Nel momento in cui i tranci di pesce vengono sottoposti a processi che ne prolungano la conservazione e ne garantiscono la salubrità (marinatura, affumicatura, essiccazione) questo limite non si esplicita, ma cosa accade quando si dà il sushi al gatto? 

I rischi del pesce crudo

Le fibre muscolari e lipidiche del pesce sono un pabulum ideale per lo sviluppo di molteplici microrganismi che, una volta ingeriti, possono inficiare la salute di uomo e animali.

Esiste una normativa europea che sancisce l’obbligo di abbattere termicamente i preparati a base di pesce crudo per poterli servire nella ristorazione pubblica. Gli abbattitori di temperatura determinano la sanificazione e la messa in sicurezza del prodotto eliminando problemi di natura microbica o parassitaria. 

Quando questa procedura non viene rispettata a dovere, si rischia di esporre il gatto (ma anche noi umani) al rischio di anisakidosi

Anisakidosi, un pericolo per gatti e umani

L’anisakis spp è un parassita che può infettare le specie ittiche e, attraverso la catena alimentare, infettare l’uomo e i suoi animali domestici.

Il gatto è un ospite sensibile del parassita che, una volta assunto con pesce crudo non abbattuto, determina una caratteristica sintomatologia a carico dell’apparato gastroenterico:

  • dolori addominali,
  • vomito,
  • diarrea,
  • abbattimento del sensorio;
  • dimagrimento.

Successivamente all’assunzione, i sintomi possono manifestarsi nel giro di poche ore o addirittura di settimane.

Attenzione: la presenza di batteri o parassiti pericolosi per la salute di uomo e animali domestici nel sushi rappresenta un’eccezione e non la norma. 

Bioaccumulo di mercurio

Tutti i pesci contengono delle piccole quantità di sostanze potenzialmente pericolose come i metalli pesanti, in particolare il mercurio.

Per queste sostanze esistono dei limiti massimi residuali che si bioaccumulano nel pesce, che se fornito quotidianamente al gatto può comportare intossicazione cronica

Rischio di ipovitaminosi

Il pesce crudo contiene inoltre degli enzimi, le tiaminasi, in grado di abbattere i livelli di vitamina B1 (tiamina) presenti nell’organismo e in grado di comportare a lungo termine problemi di natura neurologica.

Un piccolo pezzettino ogni tanto di sushi al gatto, però, non ha il potere di provocare effetti così gravi!

Salse e spezie del sushi: cosa fa male al gatto e cosa no

Le tendenze gastronomiche orientali portano con sé anche una marea di spezie, odori e abbinamenti particolari e raffinati che prevedono l’utilizzo sistematico di senape, salsa di soia, wasabi e alghe.

Vediamo quali elementi vanno scartati e quali possono andar bene quando si dà il sushi al gatto. 

Gatto e wasabi

Tra questi ingredienti quello che più di tutti deve temere il gatto è il wasabi. È una salsa piccante conosciuta anche con il nome di namida, che nella lingua giapponese significa “lacrima”.

Questo nomignolo è legato ovviamente al suo sapore che, se usato in dosi eccessive, può scatenare la lacrimazione facile!

Senape al gatto? No, grazie!

Anche la senape rappresenta un rischio per i felini domestici: se assunta in quantità importanti può determinare una preoccupante intossicazione che, se non trattata immediatamente, può portare a gravi conseguenze.

Soia e salsa di soia: non sono la stessa cosa!

La soia non rappresenta un pericolo reale per il gatto se assunta in giuste quantità. Infatti viene normalmente aggiunta nella composizione delle crocchette per aumentare il tenore proteico importante per l’alimentazione dei felini domestici.

L’unico inconveniente è la digeribilità delle salse a base di soia con cui normalmente cospargiamo il sushi: può creare aerofagia nel gatto e, di conseguenza, potrebbe tirare una brutta aria!

Alghe del sushi al gatto? Una buona idea!

Le alghe non rappresentano un problema, anzi! Negli ultimi anni l’utilizzo di alghe nell’alimentazione umana e animale ha avuto un’impennata.

Alghe, un toccasana per Micio! Scopriamo i benefici della spirulina!

Questi alimenti rientrano nella categoria del super-food, ovvero quegli alimenti che presentano una quantità elevata di nutrienti che apportano, nelle giuste dosi, benefici alimentari.

Il gatto, inoltre, è particolarmente ghiotto di queste alghe, soprattutto se intrise del sapore del pesce!

Per andare oltre: Si può dare la pelle del pesce al gatto? Rischi e benefici

Conclusioni

Il sushi al gatto può essere dunque dato ma in quantità molto esigue, senza senape o wasabi e, soprattutto, se il proprietario acquista il pesce crudo presso ristoranti che presentino un abbattitore di temperatura che garantisca la salubrità del prodotto.

Assicuratevi inoltre che il vostro gatto non abbia sviluppato un'allergia al pesce!

In fondo si sa che il gatto è un animale dal nobile portamento, dall’indiscutibile eleganza e dallo charme invidiabile: un animale da sushi-bar insomma! 

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