Posso dare il sushi al gatto? Tutto sul pesce crudo

Le cose importanti da sapere se si vuole dare il sushi al gatto.
Dare il sushi al gatto potrebbe sembrare un gesto quasi naturale: è costituito principalmente da pesce crudo, ma ciò non basta a renderlo un alimento adatto al suo organismo!
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Pubblicato il 29/07/20, 21:00
Il sushi è una specialità culinaria Giapponese molto amata in tutto il mondo: il pesce viene servito crudo, in tante salse e combinazioni diverse. Per noi umani rappresenta un cibo di elevato valore nutrizionale, oltre che una deliziosa pietanza: ma si può dare il sushi al gatto o è rischioso per la sua salute?
Il sushi al gatto: riso e pesce crudo
È piuttosto difficile valutare con precisione i valori nutrizionali del sushi: questo è caratterizzato da una gran varietà di ingredienti e diversificato in varie preparazioni. I componenti base di questo delizioso piatto però sono principalmente due: il riso e il pesce crudo. Farà bene al nostro gatto?
Riso del sushi al gatto? Meglio evitare
Il riso bianco non è adatto ai nostri felini. Il gatto è un carnivoro obbligato e perciò la sua dieta è naturalmente a base proteica. Il riso è composto principalmente da carboidrati, che non sono adatti ad essere assimilati dal gatto in grandi quantità.
Un eccesso di carboidrati nell’alimentazione del gatto può comportare a lungo andare un aumento considerevole del peso e dunque all’obesità, predisponendolo di conseguenza al rischio di sviluppare patologie come:
Il riso, oltre a fornire poche calorie al nostro gatto è anche difficile da digerire e potrebbe indurre disturbi all’apparato digerente con conseguente vomito o diarrea.
Pesce crudo al gatto: ecco perché fa male
Il pesce è un alimento dalle importanti proprietà nutraceutiche e organolettiche ma presenta un grande limite: la deperibilità. Nel momento in cui i tranci di pesce vengono sottoposti a processi che ne prolungano la conservazione e ne garantiscono la salubrità (marinatura, affumicatura, essiccazione) questo limite non si esplicita, ma cosa accade col pesce crudo?
I rischi del pesce crudo
Le fibre muscolari e lipidiche del pesce sono un pabulum ideale per lo sviluppo di molteplici microrganismi che, una volta assunti, possono inficiare la salute di uomo e animali. Esiste una normativa europea che sancisce l’obbligo di abbattere termicamente i preparati a base di pesce crudo per poterli servire nella ristorazione pubblica.
Gli abbattitori di temperatura determinano la sanificazione e la messa in sicurezza del prodotto eliminando problemi di natura microbica o parassitaria.
Quando questa procedura non viene rispettata a dovere, si rischia di esporre il gatto (ma anche noi umani) al rischio di anisakidosi.
Anisakidosi, un pericolo per gatti e umani
L’anisakis spp è un parassita che può infettare le specie ittiche e, attraverso la catena alimentare, infettare l’uomo e i suoi animali domestici. Il gatto è un ospite sensibile del parassita che, una volta assunto con pesce crudo non abbattuto, determina una caratteristica sintomatologia a carico dell’apparato gastroenterico:
- dolori addominali,
- vomito,
- diarrea,
- abbattimento del sensorio;
- dimagrimento del gatto.
Successivamente all’assunzione, i sintomi possono manifestarsi nel giro di poche ore o addirittura di settimane.
Bioaccumulo di mercurio
Tutti i pesci contengono delle piccole quantità di sostanze potenzialmente pericolose come i metalli pesanti, in particolare il mercurio. Per queste sostanze esistono dei limiti massimi residuali che si bioaccumulano nel pesce, che se fornito quotidianamente al gatto può comportare intossicazione cronica.
Rischio di ipovitaminosi
Il pesce crudo contiene inoltre degli enzimi, le tiaminasi, in grado di abbattere i livelli di vitamina B1 (tiamina) presenti nell’organismo e in grado di comportare a lungo termine problemi di natura neurologica.
Un piccolo pezzettino ogni tanto però non ha il potere di provocare effetti così gravi!
Salse e spezie del sushi: cosa fa male al gatto e cosa no
Le tendenze gastronomiche orientali portano con sé anche una marea di spezie, odori e abbinamenti particolari e raffinati che prevedono l’utilizzo sistematico di senape, salsa di soia, wasabi e alghe. Vediamo quali elementi vanno scartati e quali possono andar bene per il nostro gatto.
Gatto e wasabi
Tra questi ingredienti quello che più di tutti deve temere il gatto è il wasabi. È una salsa piccante conosciuta anche con il nome di namida, che nella lingua giapponese significa “lacrima”. Questo nomignolo è legato ovviamente al suo sapore che, se usato in dosi eccessive, può scatenare la lacrimazione facile!
Senape al gatto? No, grazie
Anche la senape rappresenta un rischio per i felini domestici: se assunta in quantità importanti può determinare una preoccupante intossicazione che, se non trattata immediatamente, può portare a gravi conseguenze.
Soia e salsa di soia: non sono la stessa cosa!
La soia non rappresenta un pericolo reale per il gatto se assunta in giuste quantità. Infatti viene normalmente aggiunta nella composizione delle crocchette per aumentare il tenore proteico importante per l’alimentazione dei felini domestici.
L’unico inconveniente è la digeribilità delle salse a base di soia con cui normalmente cospargiamo il sushi: può creare aerofagia nel gatto e, di conseguenza, potrebbe tirare una brutta aria!
Alghe del sushi al gatto? Una buona idea!
Le alghe non rappresentano un problema, anzi! Negli ultimi anni l’utilizzo di alghe nell’alimentazione umana e animale ha avuto un’impennata. Questi alimenti rientrano nella categoria del super-food, ovvero quegli alimenti che presentano una quantità elevata di nutrienti che apportano, nelle giuste dosi, benefici alimentari.
Il sushi può essere dunque mangiato dal nostro gatto ma in quantità molto esigue, senza senape o wasabi e, soprattutto, se il proprietario acquista il pesce crudo presso ristoranti che presentino un abbattitore di temperatura che garantisca la salubrità del prodotto.
Assicuratevi inoltre che il vostro gatto non abbia sviluppato un'allergia al pesce!
In fondo si sa che il gatto è un animale dal nobile portamento, dall’indiscutibile eleganza e dallo charm invidiabile: un animale da sushi-bar insomma!
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