Capita spesso che chi acquista o adotta un gattino lo faccia a cuor leggero, felice, cioè, di ospitare tra le mura domestiche una nuova vita che porterà allegria, disastri e compagnia in famiglia.
Ma è importante sapere come prendersi cura di un gatto: nonostante questo lato festoso tipico di un momento tanto bello sia assolutamente vero, è tuttavia importante ricordarsi che quello con cui ci si sta relazionando è pur sempre un essere vivente, e come tale (e non come oggetto) va trattato.
Un discorso di questo tipo vale a maggior ragione se il gatto è cucciolo e crescerà tra le mura domestiche, ma non dobbiamo dimenticarci che la capacità di sapersi relazionare coi felini vale anche per quei trovatelli che preferiscono la vita per strada (meglio se in colonie) e che non sono più giovanissimi.
Vediamo dunque insieme le tattiche migliori per capire come prendersi cura degli animali domestici.
Accudire un gatto preparando la casa per lui
Iniziamo con lo specificare alcune attenzioni che esulano dall’età del micio ma che devono essere tenute a mente ancor prima che il gatto entri a far parte della famiglia.
Cosa serve, dunque, per prendersi cura di un gatto in casa? Per farlo sentire a suo agio e integrarlo al meglio nella famiglia che gli sta aprendo le porte di casa, è infatti buona cosa ricordarsi di mettere a sua disposizione ciò di cui il micio avrà bisogno per tutta la durata della sua vita in famiglia.
Tra questi oggetti, che entreranno a far parte dell’arredamento di casa, non possono mancare, sempre a disposizione, la ciotola del cibo e quella dell’acqua, fresca e pulita, che non vanno messe vicine né tra di loro né alla lettiera.
Gli spazi personali di un gatto
Quest’ultima, poi, va collocata in bagno o sul balcone, purché sia in una zona appartata e in un luogo tranquillo della casa: dovrà poi essere costantemente pulita per evitare che il gatto non la usi o che, peggio, possa contrarre qualche malattia.
Non dimentichiamoci, poi, dell’area relax del gatto: qui non potranno mancare il tiragraffi, qualche gioco e la cuccia. A questa può essere affiancato un rifugio, ossia un luogo dove potersi rifugiare nel caso in cui abbia paura di qualcosa e voglia nascondersi.
Come accudire un gattino appena nato?
Si tratta di un momento importantissimo nella vita del gatto, durante il quale i neonati non vanno per alcun motivo staccati dalla mamma.
Durante le prime 48 ore di vita dei cuccioli, infatti, la madre legherà con loro e, per tale motivo, non deve essere disturbata.
Tuttavia, qualora, per diverse ragioni, il cucciolo sia costretto a stare lontano dalla mamma e, dunque, dal latte materno, allora l’apporto umano diventa indispensabile.
Per esempio, se i cuccioli non vengono allattati o un gattino viene allontanato dai capezzoli dai suoi fratelli, allora è necessario allattarlo con il biberon contenente latte artificiale in polvere specifico per i neonati.
Un’altra cosa che possiamo fare i primi giorni quando i gatti sono ancora neonati è iniziare a pensare al trattamento per i vermi, somministrandolo già quando i mici hanno solo due settimane di vita.
Come accudire un gattino di un mese?
Man mano che il tempo passa e il gattino cresce, l’intervento umano può farsi più presente: per esempio, è buona cosa, dopo ogni pasto, assicurarsi che il gattino digerisca ed evacui, aiutando tali attività con manipolazioni esterne, o mantenere la temperatura corporea a una gradazione consona con l’ausilio di coperte ed, eventualmente, di uno scaldino elettrico apposito.
Verso i due mesi di vita, poi, avviene lo svezzamento, dopo il quale è possibile cominciare a somministrare al cucciolo di gatto cibo solido.
Il cambio di alimentazione, poi, si accompagna con un vero e proprio sviluppo delle facoltà cerebrali del gatto, che inizia a relazionarsi non solo con gli altri gattini, ma anche con gli umani attraverso il gioco e i primi insegnamenti che l’umano può impartirgli.
Come accudire un gatto adulto?
Da questo momento in poi, le basi per vivere serenamente una vita assieme sono già state gettate.
Per capire come prendersi cura di un gatto adulto, dunque, basta tenere a mente alcune buone pratiche di convivenza pacifica e di serenità reciproca. Tra queste:
- fornire la giusta alimentazione al gatto;
- pulirlo;
- farlo controllare ciclicamente dal veterinario;
- garantirgli i giusti spazi in casa, specie per i bisogni personali, l’alimentazione e il gioco.