La gestazione dei felini è un periodo che può destare più preoccupazione in noi padroni che negli animali. La natura, infatti, ha dato agli animali l'indipendenza e la sicurezza necessari ad affrontare un parto in tranquillità, senza aver bisogno dell'intervento dell'uomo.
Ma quanto dura la gravidanza di un gatto? E come seguirla? Basterà affidarsi a madre natura per far sì che mamma gatta partorisca la sua cucciolata in tranquillità. Anche se può capitare in alcuni casi di dover intervenire per dare una mano alla nostra amica felina.
Oggi, vi proponiamo una guida indicativa su quanto dura la gravidanza di un gatto, i sintomi che indicano che il momento è arrivato e alcune semplici, ma preziose indicazioni su come prendersi cura dei gattini appena nati.
Come si fa a capire se una gatta è incinta?
I sintomi della gravidanza del gatto diventano evidenti qualche settimana dopo l’accoppiamento. Nella gatta inizia ad aumentare progressivamente il volume dell’addome, nonostante la letargia e l'inappetenza.
Inoltre, si comincia a notare un arrossamento e un aumento del volume dei capezzoli che si preparano al momento dell’allattamento, oltre ad un rigonfiamento della zona vaginale.
Mamma gatta, però, dopo un primo momento di nausee, sarà più affamata del solito, ha altre bocche da sfamare dentro il suo ventre rotondo!
Quanto dura la gravidanza di un gatto?
Se i sintomi sono quelli sopra elencati, invece quanto dura la gravidanza di un gatto? C’era una volta un antico detto che recitava “Cani e gatti mesi quattro”, ma nulla di più sbagliato!
Il tempo di gestazione dei gatti domestici infatti è di circa un paio di mesi (tra i 59 e i 67 giorni di gestazione).
Fase delle nausee
Abbiamo visto quanto dura la gravidanza di un gatto, vediamo adesso quali sono le diverse fasi della gestazione del gatto.
Cominciamo col parlare della maturità sessuale. o meglio dell’inizio del calore. Tra il sesto e l’ottavo mese di vita la gatta diventa matura sessualmente. Ciò vuol dire che la nostra amica pelosa potrà procreare. La manifestazione più evidente di questa possibilità sarà il suo periodico andare in calore nei mesi che vanno dalla primavera all’estate.
Se durante uno dei suoi calori la micia si accoppia può avvenire la fecondazione. A questo punto, comincerà la gravidanza con un primo periodo di un paio di settimane in cui la gatta dovrebbe (anche se non è sempre il caso) manifestare rigurgito e una certa inappetenza.
L’ingrasso
Se rigurgito e inappetenza possono passare inosservati, il secondo periodo di gestazione dei gatti è quello in cui la gravidanza comincia ad essere evidente.
Durante la gravidanza, infatti la pancia di mamma gatta comincia pian piano a lievitare ed è possibile, tastandole il ventre con delicatezza, cominciare a fantasticare sul numero di cuccioli che partorirà.
La fase pre-parto
Una settimana prima del parto vero e proprio si noteranno i capezzoli di volume aumentato, più rossi e con piccole perdite di latte. La gatta inizia ad essere più assonnata e stanca.
A questo punto possiamo aiutare la nostra coinquilina pelosa costruendo un vero e proprio nido, in un luogo tranquillo e calmo, dove potrà partorire lontana dal caos casalingo. Basterà creare una cuccia con cuscini, stracci e traversine, magari dietro un mobile o in un luogo in cui la gatta si sentirà al sicuro.
Il giorno prima del parto la gatta potrebbe cominciare a emettere dei piccoli lamenti, leccare la zona genitale e mostrarsi più affettuosa del solito.
Il parto della gatta
La gestazione del gatto è adesso agli sgoccioli. Al momento del parto della gatta il suo respiro diventa più affannoso, la cervice si dilata, i muscoli dell’utero si contraggono e si rompono le acque.
Una volta cominciate le contrazioni diventano sempre più frequenti e in circa un’ora nascerà il primo gattino (di testa o di posteriore).
A questo punto mamma gatta romperà sacco amniotico e cordone ombelicale, in modo da far respirare il micio, e mangerà la placenta. Dopo il primo cucciolo, mamma gatta partorirà gli altri a una distanza che può variare da alcuni minuti a un’ora l’uno dall’altro.
Quanti cuccioli partoriscono i gatti?
I gatti possono partorire cucciolate che vanno da uno fino a un massimo di sei gattini. È possibile che una gatta resti incinta, e quindi partorisca più volte l’anno.
Se si vuole evitare ulteriori gravidanze perché non ci si può prendere cura dei cuccioli è possibile intervenire con un’operazione di sterilizzazione della gatta.
Cosa fare dopo il parto del gatto?
E una volta che i cuccioli sono nati? Siccome mamma gatta ha tutto ciò che serve per accudire i gattini appena nati, di norma i padroni non possono che restare a godersi questo meraviglioso spettacolo della natura. I gatti sono animali completamente autonomi e un’eventuale intrusione potrebbe infastidire la gatta o addirittura compromettere il suo rapporto con i gattini.
Si consiglia di intervenire solo ed esclusivamente nel caso in cui mamma gatta non dovesse ripulire uno dei mici: con l’ausilio di un asciugamano tiepido e umido pulire con delicatezza il micio e, dopo aver tolto la placenta e tagliato il cordone, massaggiarlo piano tenendolo con la testa verso il basso.
Attenzione: le indicazioni sopra elencate sono a titolo informativo. Prima di agire in qualsiasi modo sui gattini appena nati chiedere consiglio al veterinario.