Gli occhi di gatto sono reputati per essere bellissimi e ammalianti, ma non sempre però sono in piena forma. Può capitare, infatti, che Micio sia vittima di alcune patologie a carico dell'occhio.
Prima di occuparci delle malattie degli occhi del gatto, però, diamo uno sguardo all’anatomia così da comprendere meglio come Micio può eventualmente ammalarsi.
Com'è strutturato l'occhio del gatto?
L'occhio è un organo sferico, contenuto nel cranio all’interno della cavità oculare e composto da tre membrane sovrapposte e stratificate.
1. La sclera
La più esterna, di colore bianco e visibile, è chiamata sclera e reca, nella sua parte anteriore, la cornea.
2. L'uvea
La sclera è circondata dall’uvea, la seconda delle nostre membrane: nella parte frontale essa ospita l’iride, che conferisce il tipico colore agli occhi; all’interno di quest’ultima è situata la pupilla, una struttura sferica di colore nero che si contrae e dilata per regolare l’afflusso di luce necessario per mettere a fuoco.
Appena dietro la pupilla troviamo il cristallino, una vera e propria lente che elabora le immagini da trasmettere alla retina.
3. La retina
Quest’ultima costituisce la membrana più interna dell’occhio ed è responsabile della trasformazione delle immagini in impulsi nervosi da trasmettere al cervello tramite il nervo ottico; agisce, insomma, come un computer che traduce i dati immessi in codici comprensibili dall’elaboratore centrale.
Come viene protetto l'occhio del gatto?
A difesa di queste piccole ed affascinanti finestre sul mondo, troviamo ben quattro strutture.
Le palpebre, superiori ed inferiori per ciascun occhio, si aprono e si chiudono non solo per consentire al gatto di dormire, ma anche per impedire l’entrata di corpi estranei.
In questo compito sono aiutate dalle ciglia che ripuliscono l’aria da pulviscolo e agenti irritanti.
Le lacrime, di consistenza acquosa, vengono secrete da apposite ghiandole che le immettono nei condotti lacrimali e servono per tenere umidificato e lubrificato l’occhio.
Infine, nei gatti, troviamo una struttura del tutto particolare, chiamata terza palpebra o membrana nittitante. Si trova nell’angolo inferiore interno di ciascun occhio, è spessa e ha un colore grigiastro: all’occorrenza viene sollevata per proteggere il bulbo da agenti esterni o meccanici.
Quali sono i sintomi delle malattie degli occhi del gatto?
In generale, le patologie dell’occhio si manifestano con sintomi piuttosto simili, indipendentemente dalla causa scatenante:
- prurito;
- bruciore;
- gonfiore;
- arrossamento;
- secrezioni anomale dall’occhio.
Questi sono i segnali che ci devono indurre a sospettare che Micio abbia qualche problema oculare.
Come vengono diagnosticate le malattie degli occhi del gatto?
In linea di massima il veterinario è in grado, con la visita, di stabilire di quale patologia si tratti ma, nei casi più complessi, può avvalersi del consulto con uno specialista oculista, soprattutto in caso di necessità di intervento chirurgico.
Inoltre, alcuni test di immediata e semplice applicazione (come le cartine di Schirmer per valutare la funzionalità lacrimale o le gocce di fluoresceina per evidenziare lesioni interne) danno un risultato immediato e facilmente interpretabile.
Come si curano le malattie degli occhi del gatto?
Le cure vanno dalla semplice applicazione di colliri o pomate oculari a base antibiotica, in grado di sconfiggere infiammazioni ed infezioni batteriche, ad interventi chirurgici che si rendono necessari quando bisogna rimuovere o riposizionare alcune strutture danneggiate come le palpebre esterne, la membrana nittitante ed il cristallino.
Come e di cosa si può ammalare l'occhio del gatto?
Come abbiamo visto, l’occhio è formato da varie strutture, ciascuna delle quali può andare incontro a specifiche patologie.
In generale vengono distinte le patologie dell’occhio vere e proprie (quelle che affliggono le membrane di cui abbiamo parlato sopra) e quelle degli annessi oculari (le “strutture difensive”).
La congiuntivite del gatto
In merito a queste ultime, la più comune e conosciuta è sicuramente la congiuntivite cioè l’infiammazione delle congiuntive che costituiscono la membrana interna delle palpebre.
Facilmente riconoscibile per l’arrossamento che provoca, può avere origine microbica, parassitaria o allergica oppure essere secondaria ad una blefarite, ossia l’infiammazione delle palpebre vere e proprie.
L'orzaiolo
Oltre ad essa va citato l’orzaiolo che, a differenza della precedente, è costituito da un accumulo di pus e forma il tipico ascesso sul bordo palpebrale.
La terza palpebra
La terza palpebra, oltre che un eccezionale meccanismo di difesa, è anche un interessante indice della salute del gatto.
Essa, infatti, non viene mai sollevata se non nel brevissimo tempo necessario alla pulizia; perciò, se la vediamo fissa a copertura dell’occhio dobbiamo pensare che Micio abbia qualche problema di salute e rivolgerci al veterinario per capire se si tratta di un disturbo oculare o, più spesso, di altra natura.
Talvolta possiamo inoltre vedere una strana formazione che fuoriesce dall’occhio, proprio nella zona occupata dalla terza palpebra: in questo caso stiamo molto probabilmente assistendo al prolasso della ghiandola nittitante, un fenomeno per cui tale ghiandola esce all’esterno rispetto alla sua normale posizione. Non si tratta per fortuna di un’anomalia grave ma essa va riposizionata chirurgicamente.
La cheratite e l'ulcera corneale
Se prendiamo in considerazione le malattie dell'occhio vere e proprie, i disturbi a cui più spesso può andare incontro il nostro Micio sono la cheratite e l'ulcera corneale.
Si tratta di due affezioni piuttosto simili tra loro e costituite da una lesione della cornea di diversa origine, spesso traumatica dovuta a graffi o colpi.
Sono facilmente riconoscibili perché caratterizzate da una patina bianco-trasparente nella zona della pupilla e,solitamente, curabili agevolmente.
La cherato-congiuntivite secca
Un caso invece un po' più complesso è rappresentato dalla cherato-congiuntivite secca: si tratta, come le precedenti, di un'infiammazione della cornea, associata però ad una congiuntivite.
Solitamente la causa è la diminuzione o l'assenza di lacrimazione che lascia l'occhio secco ed infiammato e tende a cronicizzare.
Per quanto molto fastidiosa, con appositi colliri può esserne ridotta la gravità e migliorato il funzionamento fisiologico dell'occhio in modo efficace.
La cataratta
Un po' più rara nel gatto è invece la cataratta, che abbonda invece in cani ed umani non più...giovanissimi! Questa patologia, che possiamo distinguere osservando una tipica macchia bianco-grigiastra sull'occhio, consiste in un'opacizzazione del cristallino: è una situazione simile a quando i nostri occhiali sono sporchi e la visione non risulta nitida.
Generalmente, la chirurgia è in grado di risolvere il problema in modo quasi sempre definitivo.
Altre malattie degli occhi del gatto
Per saperne di più sulle malattie degli occhi del gatto, non perderti i nostri articoli sul tema:
- La sindrome di Horner nel gatto
- Il sequestro corneale nel gatto
- L'uveite del gatto
- L'entropion del gatto
Contatta il veterinario!
In questa brevissima guida abbiamo visto i principali disturbi dell'occhio del nostro amico gatto. Riconoscerli o accorgersi semplicemente delle anomalie in modo precoce è il primo passo verso una terapia di successo.
Abbiamo la fortuna di poterci affidare a veterinari ed oculisti esperti e le terapie sono molto efficaci. Quindi non esitiamo a contattare il nostro medico curante appena abbiamo il dubbio che qualcosa non vada!