Gli italiani non hanno dimenticato i loro pets durante il Covid-19: la Leidaa - Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente - ci spiega in dettaglio come sono andate le cose.
L'intervista alla presidente della Leidaa Milano
Abbiamo intervistato a questo proposito Manuela Gigante, responsabile del Movimento Animalista della Lombardia e presidente della Leidaa di Milano città metropolitana.
Quali azioni avete intrapreso per aiutare gli animali domestici di chi è in difficoltà a causa del Coronavirus?
In particolare, Manuela insieme ai volontari della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente si sono occupati di portarli fuori a passeggio oppure dal veterinario.
Nei casi in cui gli animali, invece, si sono ritrovati soli in casa, la Leidaa si è impegnata nel trovare loro una sistemazione, temporanea o definitiva.
Il tutto - ci tiene a precisare Manuela - si è svolto nel rispetto delle norme di igiene emanate dal Ministero della Salute (utilizzando quindi mascherine, guanti e guinzaglio) e in collaborazione con la Protezione civile.
Che impatto ha avuto la pandemia da Coronavirus sul vostro lavoro?
E continua:
«Solo dal 15 maggio, a qualche giorno dal termine del confinamento, il Ministero della Salute ha riconosciuto ufficialmente la possibilità di svolgere nuovamente una serie di attività a tutela degli animali, come le adozioni di cani e gatti, lo sgambamento dei cavalli».
Avete riscontrato un maggior abbandono di animali magari in seguito alla confusione iniziale riguardo la probabile trasmissione della malattia da animale a uomo?
Manuela aggiunge che l'associazione continua a dare supporto anche a chi è meno forte moralmente:
«Può capitare che la malattia riduca alla disperazione i soggetti più fragili. Ma proprio per questo noi ci siamo».
Quali sono le più belle storie di salvataggio che conosce?
«Tra i tanti rimasti nel cuore voglio ricordare la storia di uno sfortunato cagnolone che dopo la morte per Coronavirus dei suoi amici umani, è stato costretto a vagare da solo nei boschi in provincia di Pavia. La Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente è intervenuta subito, con un team e un veterinario esperto: dopo averlo recuperato, curato e rifocillato, grazie a molte coccole sta superando il lutto per la perdita della sua famiglia umana e ora aspetta una bella adozione».
«Un altro salvataggio da ricordare - ci racconta Manuela - è stato quello di Cagliostro, micio nero di proprietà di una signora della provincia di Milano ricoverata d'urgenza per Coronavirus».
La proprietaria era ricoverata in ospedale per cui il gatto è rimasto chiuso in camera per giorni, risciando di morire di inedia.
«Appena venuti a sapere della vicenda i volontari LEIDAA della zona, hanno recuperato le chiavi dell'abitazione della donna salvando il gattino che, visibilmente deperito, si è subito fiondato su due ciotole prontamente riempite di pappa e acqua. Nelle settimane seguenti i volontari si sono presi cura di Cagliostro con affetto in attesa della completa guarigione della sua proprietaria».
Un ringraziamento a Michela Vittoria Brambilla
Manuela ci tiene a ringraziare la Presidente On. Michela Vittoria Brambilla, che, «in un momento difficile come questo, ha voluto dare un aiuto concreto e basilare a tutte le persone colpite da Covid-19 che convivono con uno o più amici a 4 zampe».
Non poteva mancare un ringraziamento anche a tutti i preziosi volontari della Leidaa, «che con grande dedizione - ci spiega Manuela - si sono impegnati giorno e notte, per garantire l’assistenza a chi ci ha interpellato».
Grazie anche da parte del team Wamiz per tutto quello che voi della Leidaa, come pure altre associazioni animaliste, fate in favore dei nostri amici animali e delle loro famiglie umane.