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ittiosi nel cane

Sintomi, cura e razze più a rischio: tutto sull'ittiosi nel cane.

© Gorodenkoff / Shutterstock

Come curare l’ittiosi nel cane?

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

L'ittiosi nel cane è caratterizzata da un'anormale cheratinizzazione dell'epidermide. Alcune razze ne sono più predisposte di altre. Ecco quali.

L'ittiosi è una malattia della pelle che nell'uomo può avere conseguenze molto gravi. Ma come si manifesta l'ittiosi nel cane?  Quali ne sono le cause? Ci sono razze più predisposte di altre a questo disturbo?

Oggi scopriamo insieme tutto quello che c'è da sapere sull'ittiosi del cane: i sintomi, le cure e come prevenire questo fastidioso disturbo. 

Cos'è l'ittiosi? 

L'ittiosi è una malattia della pelle che può presentarsi nell'uomo e in varie specie animali, cani compresi. Questo disturbo consiste in un processo seborroico caratterizzato dalla comparsa sull'epidermide di squame di colore grigio.

In generale, si tratta un disordine della cheratinizzazione che può dare luogo a piaghe, onicogrifosi (l'unghia ad artiglio), infezioni secondarie e ipercheratosi.

L'ittiosi è una genodermatosi, cioè una malattia dell'epidermide ereditaria e quindi trasmissibile alla prole. L'intensità dei segni clinici e l'estensione delle lesioni sul corpo variano notevolmente da un esemplare all'altro.

Le cause dell'ittiosi del cane

Nei cani, l'ittiosi è una malattia dermatologica di origine genetica che deriva da un difetto nello sviluppo della pelle.

La malattia è nota come autosomica recessiva, ovvero non è veicolata dai cromosomi sessuali e compare solo se entrambi i genitori del cane ne sono affetti (portatori).

Quali sono i sintomi dell'ittiosi nel cane? 

Nei cani affetti da ittiosi compaiono grandi scaglie di forfora, soprattutto sul dorso e sul ventre. Queste scaglie possono essere di colore biancastro o nero. Allo stesso tempo, la pelle  tende a seccarsi, con una consistenza ruvida e talvolta una colorazione rossa. I cani, però, non soffrono generalmente di prurito.

  • I primi sintomi compaiono tra 1 e 18 mesi, con la moltiplicazione di forfora su larga scala visibile sulla schiena e sulla pancia.
  • La pelle appare sporca e squamosa e diventa secca, ruvida e iperpigmentata.

Per evitare complicazioni infettive, è necessario adottare misure igieniche importanti, come l'applicazione di uno shampoo specifico per cani. Gli allevatori o i veterinari possono confondere l'ittiosi con la presenza di parassiti sulla pelle, che possono anche essere responsabili della forfora.

Questi sintomi variano enormemente da un esemplare all'altro, sia per quanto riguarda l'intensità che il momento in cui iniziano a manifestarsi.

Le razze più a rischio di ittiosi

La maggior parte dei Golden Retriever è portatore della mutazione genetica responsabile dell'ittiosi nel cane. Per identificare la predisposizione a questa malattia di questa razza è disponibile un test del DNA, lo vedremo in seguito nel dettaglio.

Ma ci sono altre razze predisposte all'ittiosi? Vediamolo insieme. 

Ittiosi del cane e Golden Retriever

Il Golden Retriever è predisposto geneticamente a questo disturbo.© 135pixels / Shutterstock

In Europa, oltre il 50% dei Golden Retriever è portatore della mutazione genetica responsabile dell'ittiosi. Un allevatore può inconsapevolmente accoppiare un maschio portatore con una femmina portatrice e produrre una cucciolata di esemplari affetti da ittiosi.

Un cane da riproduzione portatore sano non sviluppa la malattia, ma la trasmette al 50% della sua prole. Un cane da monta portatore della mutazione e che si riproduce spesso diffonderà la malattia all'interno della razza, contribuendo ad aumentare la frequenza della mutazione e a moltiplicare il numero di cuccioli malati.

Le altre razze a rischio

Il Golden Retriever non è l'unica razza predisposta all'ittiosi nel cane. Ecco le altre razze che sono a rischio:

Si può guarire dall'ittiosi?

Quando un cane è affetto dalla malattia, significa che entrambi i genitori sono almeno portatori sani (la malattia può anche essersi manifestata). Gli allevatori che non conoscono l'ittiosi possono inconsapevolmente accoppiare riproduttori portatori della mutazione, dando luogo alla nascita di cuccioli malati.

Un test del DNA, chiamato test ICT-A, può rilevare l'ittiosi negli esemplari portatori con un'affidabilità superiore al 99%.

Prevenire l'ittiosi nel cane

Per garantire la sicurezza del proprio allevamento ed evitare il rischio di generare cuccioli affetti, è necessario sottoporre le razze portatrici (e in particolare i Golden Retriever) al test del DNA.

Quando acquista un cucciolo di razza per la riproduzione o quando utilizza uno esemplare maschio per l'accoppiamento, l'allevatore controlla lo stato genetico del cane per l'ittiosi richiedendo il risultato del test del DNA.

Effettuare il test del DNA può prevenire una cucciolata di esemplari portatori o malati. © BIGANDT.COM / Shutterstock

Come si effettua il test del DNA? Molto semplice: il veterinario preleva un tampone dalla bocca dell'esemplare, che viene poi inviato al laboratorio. Il risultato, consegnato entro pochi giorni, indica se il cane testato è sano, portatore sano o affetto da ittiosi. Tale risultato viene elargito sotto forma di certificato genetico, che deve essere utilizzato come garanzia per gli accoppiamenti o per giustificare la vendita di cuccioli esenti da ittiosi.

Un veterinario che osserva precocemente problemi cutanei o una sovrabbondanza di forfora in un cucciolo di Golden Retriever può utilizzare il test del DNA per confermare o escludere la diagnosi di ittiosi. Se il cucciolo è effettivamente affetto da questo disturbo, anche i genitori dovrebbero essere sottoposti al test.

Gli allevatori che conoscono lo stato genetico dei loro cani possono selezionare i loro riproduttori, adattare gli accoppiamenti, evitare di far nascere cuccioli affetti e limitare la diffusione di questa malattia invalidante nella razza.

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Articolo scritto per Wamiz.com da:

Guillaume Queney
Esperto in genetica animale

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