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mamma e papà dalmata con cucciolata

Come fare per riconoscere un buon allevamento di cani?

© Dulova Olga / Shutterstock

Come riconoscere un buon allevamento di cani?

Di Serena Esposito Biologa

aggiornato il

Per acquistare un cucciolo bisogna saper riconoscere un buon allevamento di cani e saperlo distinguere dai cosiddetti “cagnari”: i nostri consigli.

È arrivato il momento di prendere un cane e, sebbene noi di Wamiz consigliamo sempre l’adozione, che è il modo più nobile di salvare una vita, sappiamo che l’acquisto di un cane di razza è una scelta personale. 

Vi accompagniamo quindi in un viaggio che vi aiuterà a capire dove acquistare un cane e come riconoscere un buon allevamento di cani, diffidando da sedicenti allevatori che nascondono in realtà meri commercianti di animali, i cosiddetti “cagnari”.

Come acquistare un cane: i nostri consigli

Riconoscere un buon allevamento di cani

Per riconoscere un buon allevamento di cani dovremo badare a molteplici caratteristiche di quest’ultimo, che gli consentano di esser considerato serio ed affidabile.

Innanzitutto, chiariamo chi è l’allevatore: una persona che dedica il suo lavoro alla crescita di una determinata specie animale.

Non esistono solo allevatori di cani e gatti, ma anche di cavalli, uccelli, finanche pesci.

È importante che l’allevatore istituisca il suo centro di allevamento in maniera attenta e scrupolosa, avvalendosi di una serie di collaboratori che gli garantiscano standard altissimi di igiene, sicurezza e salute degli animali: pertanto un allevamento serio avrà sicuramente una unità di sostegno veterinario o si ergerà nelle vicinanze di una clinica veterinaria.

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Ma questo non basta a definire un allevatore affidabile: egli deve rispondere infatti ad una serie di caratteristiche:

  • numero di razze e relativi esemplari limitato;
  • numero di cagnoline in fase riproduttiva;
  • presenza di cani che non si accoppiano più oltre a quelli attivi;
  • possibilità di vedere entrambi i genitori;
  • presenza di Pedigree ENCI per ogni esemplare e relativi controlli sulle malattie genetiche;
  • presenza dei suoi esemplari ad esposizioni e prove;
  • rispetto dei criteri di rilascio dei cuccioli;
  • possibilità di vedere i cani all’interno della struttura.

Andiamo ad approfondire ciascuno di questi aspetti di un allevamento di cani.

Quanti e quali cani ci sono?

Un allevamento affidabile cura al massimo due-tre razze e il numero di esemplari nell’insieme risulta limitato. 

Non esistono allevamenti seri che abbiano a disposizione cuccioli di tutte le razze, immediatamente acquistabili: in questo caso ci troviamo di fronte ad un commerciante di cani, cosa peraltro illegale, o ancor peggio ad un importatore di cani dall’estero.

Numero di fattrici limitato

Un allevamento serio non ha più di cinque cagnoline che siano in attività riproduttiva: questo perché ogni cucciolata (a parte quelle dei cani di taglia piccola, che hanno un numero limitato di cuccioli) darà vita ad almeno sette esemplari.

Allevare con la dovuta attenzione ciascuno dei cuccioli è piuttosto impegnativo, per questo mai fidarsi di allevamenti di grandi quantità di esemplari.

Presenza di cani in pensione

Un buon allevatore ama i propri cani ed è amato da loro: per questo tenderà a tenere con sé anche gli adulti non più in fase riproduttiva.

Oltre ai cuccioli ed ai campioni e alle fattrici, quindi, si potranno trovare anche cani della “vecchia leva”.

Genitori del cucciolo in vendita

Riconoscere un buon allevamento di cani significa anche sapere di avere la possibilità di incontrare entrambi i genitori del cucciolo in vendita.

Questi ultimi, infatti, garantiranno la veridicità del Pedigree e della discendenza del cucciolo; nondimeno, la presenza della madre è molto importante per lo sviluppo sano dei piccoli.

Documenti necessari

Un buon allevatore è in grado di fornire al proprio cliente:

  • Pedigree ENCI;
  • certificato di predisposizione alla riproduzione;
  • certificato relativo ai controlli sulle malattie genetiche;
  • certificato di microchip;
  • certificato relativo alle vaccinazioni e sverminazioni;
  • garanzia sanitaria contro le malattie infettive da vaccinazione.

Esposizioni

Generalmente gli allevatori seri hanno alcuni esemplari particolarmente indicati alla partecipazione alle esposizioni e possono mostrare al cliente i risultati.

Tuttavia, essendo quello delle expo un mondo spinoso, che pecca spesso di trasparenza, un buon allevatore potrebbe anche essersi ritirato dalle scene della cinofilia.

Rispetto dei criteri di rilascio dei cuccioli

Riconoscere un buon allevamento di cani significa anche sapere di poter contare sul fatto che l’allevatore non avrà fretta di vendere il cucciolo, e rispetterà i tempi previsti.

È infatti norma, quella di attendere almeno i 60 giorni di vita del cucciolo, che avrà bisogno di passare più tempo possibile con la mamma e i fratellini, (pena difetti nello sviluppo del carattere e problemi comportamentali), e cederlo con almeno la sverminazione e la prima vaccinazione.

Possibilità di vedere i cani nell’allevamento

Criterio molto importante per distinguere un buon allevatore da un mero commerciante di animali, è quello di verificare con i propri occhi, direttamente in sede, la cura e le condizioni dei cani.

Un allevatore affidabile, infatti, non proporrà di effettuare la consegna del cucciolo in luoghi diversi dal proprio allevamento: se questo dovesse accadere raccomandiamo di prendere le distanze.

Vedere il rapporto dei cani con l’allevatore e constatare che vi sia affetto e rispetto reciproci è importante per prevedere l’assenza di traumi nel cucciolo che si va a scegliere; nondimeno constatare da vicino le loro condizioni è importante.

Se i cani non sembrano riconoscere o, ancor peggio, sembrano temere l’allevatore, dovremo fare dietrofront.

Un buon allevatore dovrà sostanzialmente ricordarci Rudy Radcliff de "La carica dei 101"!

Perché è diventato così difficile fidarsi quando si vuole acquistare un cane?

Sarebbe banale dire che attorno alla compra/vendita di animali gira un grosso business. È per questa ragione che moltissimi individui si spacciano per sedicenti allevatori, quando sono semplicemente dei “cagnari” cioè commercianti – illegali – di animali.

Questi commercianti si riconoscono dal loro interesse al profitto, che talvolta è incrementato anche dal fenomeno indecoroso di importazione ed esportazione di cuccioli, prevalentemente dall’Europa Orientale.

I cuccioli vittima di importazione sono spesso soggetti a malattie infettive, e genetiche, a causa degli incroci poco giudiziosi fatti per aumentare le entrate.

Neanche i negozi di animali garantiscono tutte le caratteristiche necessarie che fanno di un allevamento di cani, un allevamento affidabile.

In genere cani acquistati da “cagnari”, da negozi di animali o da cucciolate casalinghe hanno un prezzo inferiore a quelli degli allevamenti, ma questo non è un bene: rammentiamo che per abbattere i prezzi saranno state abbattute altre spese, che erano invece necessarie per la cura delle cucciolate.

Infine, vale la pena ricordare che in Italia è vietata la vendita di cuccioli senza Pedigree ENCI.

Prestare dunque la massima attenzione ad ogni dettaglio quando si vuole acquistare un cucciolo!

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