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gatto steso a pancia in sù

L'ascite nel gatto si manifesta a carico dell'addome.

© Paul Hanaoka / Unsplash

Cos'è l'ascite nel gatto e come curarla?

Di Giuseppe Terlizzi Medico Veterinario

Pubblicato il

Da cosa può essere causata un'ascite nel gatto? Come si cura e quanto tempo impiega un felino per riprendersi? Scopriamo tutto su questa patologia.

L’ascite nel gatto è una patologia con un’elevata incidenza nei soggetti anziani e con patologie concomitanti. Nonostante sia una malattia gestibile, bisogna dedicare tempo e pazienza a Micio seguendolo nel suo percorso riabilitativo a fianco del veterinario di fiducia.

Scopriamo insieme come nasce, si evolve ed eventualmente si guarisce questa patologia che può colpire i nostri animali domestici (ma anche l'uomo!).

Versamento addominale del gatto: l’origine dell’ascite felina

L’ascite nel gatto è una patologia che determina come evidenza semeiologica principale l’accumulo di liquido nella cavità peritoneale. La cavità peritoneale è rivestita dal peritoneo (membrana molto sottile) ed è compresa tra diaframma e pelvi con la funzione di contenere tutti gli organi addominali.

In corso di ascite del gatto questa cavità si riempirà gradualmente di un fluido che, in base a conte cellulari, proteine totali, peso specifico, contenuto cellulare, può essere classificato come trasudato (puro o modificato) o come essudato. Questa classificazione può essere utile per identificare l’eziologia dell’ascite e impostare un trattamento adeguato.

I versamenti chilosi o pseudochilosi, emorragici, biliari, neoplastici e l’uroaddome sono essudati molto specifici che molti veterinari preferiscono considerare diversi dall’ascite vera e propria (nonostante abbiano lo stesso decorso e simile patogenesi).

Trasudato o essudato: le differenze nell’ascite addominale del gatto

Se cercassimo sul web dell’ascite del gatto le immagini ci accorgeremmo che il colore del fluido addominale cambia molto spesso. La prima differenza da fare è tra trasudato ed essudato:

  • il trasudato è un fluido povero di elementi corpuscolati e appare poco denso e trasparente.
  • l'essudato è un fluido a concentrazione più o meno importante di cellule come proteine plasmatiche, cellule enzimatiche, cellule ematiche e sostanze provenienti dalla distruzione o dall’attività metabolica del tessuto leso.

Parliamo in entrambi i casi di liquidi infiammatori.

Da cosa può essere causata un’ascite nel gatto?

L’ascite del gatto può dipendere da patologie singole o da eventi patologici multifattoriali.

Di seguito alcuni esempi:

  • Aumentata pressione idrostatica a livello del sistema circolatorio (accade in corso di insufficienza cardiaca congestizia destra o ipertensione portale);
  • Diminuita pressione osmotica colloidale (accade nell’ipoproteinemia secondaria a malassorbimento intestinale, insufficienza epatica o malattie proteinodisperdenti);
  • Aumentata permeabilità vascolare (accade in corso di vasculite/flebite o flogosi generalizzate);
  • Disfacimento di un organo, un vaso, una massa in corso di coagulopatia;
  • Ostruzione o disfacimento di un vaso linfatico;
  • Ascite da trauma nel gatto;
  • Ascite da parassiti del gatto.

Queste cause portano inevitabilmente ad un accumulo di fluido addominale più o meno importante. Naturalmente a seconda della causa di ascite nel gatto sarà importante associare gli altri segni clinici per poter emettere una diagnosi.

Quali sono i sintomi di ascite nel gatto?

I sintomi riportati solitamente dai proprietari sono:

  • la distensione addominale (non sempre presente),
  • l’inappetenza,
  • la letargia,
  • scarsa empatia del proprio animale.

Visto che l’accumulo di fluidi addominali è una condizione comune a molte patologie sarà importante effettuare una visita completa dal veterinario adoperando tutti i mezzi disponibili per fare chiarezza clinica.

Diagnosi di ascite nel gatto

Oltre all’esame obbiettivo generale che valuterà la salute sistemica del soggetto, il medico veterinario potrà avvalersi di metodologie diagnostiche particolareggiate rispetto alla malattia in corso.

Addominocentesi e fluido citologico

L’ascite nel gatto evidenzia solitamente la presenza di fluido addominale che, se prelevato tramite addominocentesi ecoguidata, permetterà al medico veterinario di analizzare il contenuto peritoneale restringendo il campo della diagnosi. In questo modo porterà alla luce la presenza delle cellule presenti in questo liquido infiammatorio che possono dare importanti informazioni per capire la causa e iniziare a stabilire un piano terapeutico.

Il campione deve essere analizzato per le conte cellulari totali e nucleate, le proteine totali, il peso specifico, e la valutazione microscopica dei componenti cellulari.

Esami di approfondimento

Oltre a questo prelievo è necessario a volte procedere con uno screening più approfondito che comprende:

  • Esame completo emocromocitometrico;
  • Profilo biochimico sierico;
  • Test delle urine;
  • Imaging addominale (radiografia o ecografia);
  • Test FIP.

Come si cura l’ascite nel gatto?

Il trattamento per l’ascite nei gatti dipende totalmente dalla causa e dal processo patogenetico. Di certo l’addominocentesi periodica può essere utile per migliorare lo stato di benessere del paziente.

Dove si infila l'ago cannula al gatto con ascite?

Si effettua un ingresso in addome per via percutanea con un ago a farfalla o un ago-cannula da 22-25 G, aspirando delicatamente il fluido tramite la siringa collegata.

Nei pazienti con insufficienza cardiaca destra l’utilizzo di diuretici non permette di mobilitare il fluido in cavità addominale pertanto bisogna comunque procedere con l’addominocentesi terapeutica.

La terapia per l'ascite del gatto

Per la gestione cronica, nel tentativo di prevenire o ridurre il tasso di recidiva dell’accumulo di fluido, si deve avviare una terapia diuretica (furosemide ogni 12 ore) e associare un ACE-inibitore (enalapril o benazepril ogni 12-24 ore).

Ascite nel gatto: i rimedi naturali

Nell’ascite addominale i rimedi per il gatto possono essere molteplici e non sempre farmacologici. Importante sottolineare che la terapia farmacologica, unitamente all’addominocentesi terapeutica, può essere solo affiancata dai rimedi naturali e non sostituita.

Possono giovare a Micio composti omeopatici come il tirossido di arsenico utile a regolarizzare la salute intestinale agendo su apparato digerente, respiratorio e nervoso apportando benefici a cute e mucose. Questo trattamento omeopatico unito al drenaggio dell’ascite nel gatto può migliorare la qualità di vita del nostro amico a quattro zampe. Anche farmaci omeopatici a base di apis mellifica possono apportare benefici in caso di versamenti addominali, edema, prurito cutaneo e malessere generalizzato.

Quanto impiega a riprendersi un gatto con ascite?

L’ascite nel gatto non ha un periodo prestabilito di guarigione. Come specificato più volte è necessario identificare innanzitutto la causa di ascite e successivamente si procede a stabilizzare il paziente. Una volta effettuato un drenaggio del fluido addominale, il soggetto comincerà una rapida ripresa in termini di appetito, attività motoria ed empatia.

A questo punto non bisognerà abbassare la guardia, ma seguire continuamente il proprio gatto e portarlo periodicamente dal medico veterinario per risolvere il suo malessere accompagnandolo verso una pronta guarigione.

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