La lipidosi epatica nel gatto è un disturbo comune che può compromettere gravemente la salute e il corretto funzionamento del fegato di Micio.
Tale condizione si verifica quando i trigliceridi si accumulano all'interno delle cellule epatiche e ostacolano il normale funzionamento del fegato. Ecco tutto quel che c’è da sapere su questa condizione che non deve assolutamente essere presa sotto gamba.
Cos’è la lipidosi epatica nel gatto?
La lipidosi epatica è una delle patologie epatiche più comuni nei nostri amici felini. Si tratta di un disturbo che può compromettere gravemente la salute e il corretto funzionamento del fegato del gatto che, se non viene prontamente risolto, può rivelarsi fatale.
Questa condizione si verifica quando i trigliceridi (grassi presenti nel sangue che per la maggior parte provengono dalla dieta) si accumulano all’interno delle cellule epatiche e ostacolano il funzionamento del fegato.
Quali sono le cause della lipidosi epatica nel gatto
La lipidosi epatica nel gatto si manifesta in seguito a una situazione di disagio che fa perdere l'appetito all'animale (anoressia da stress), come un trasloco o l'arrivo di un nuovo animale in casa.
La lipidosi può anche verificarsi come conseguenza di una malattia di base. Secondo il Cornell Feline Health Center, in oltre il 90% dei casi è una conseguenza secondaria di:
- obesità,
- diabete,
- cancro,
- ipertiroidismo,
- pancreatite,
- malattie renali o un altro tipo di problema epatico.
Sintomi della lipidosi epatica del gatto
Un gatto affetto da lipidosi epatica mostra una perdita di appetito e di conseguenza ittero, la cui gravità dipende dalla durata della condizione. Si può osservare una colorazione giallastra della cute nel padiglione auricolare, nella mucosa orale e nell'occhio. Occasionalmente si osservano:
Se la patologia non viene trattata, possono comparire segni nervosi (come depressione e salivazione eccessiva).
Come si effettua la diagnosi di lipidosi epatica
La diagnosi di lipidosi epatica nel gatto viene effettuata tramite esami del sangue che dimostrano una scarsa funzionalità epatica e/o di una biopsia epatica o di un ago aspirato. Quest'ultimo può essere eseguito durante un intervento chirurgico esplorativo o inserendo un ago nel fegato attraverso la pelle.
Il campione di fegato poi viene inviato a un patologo veterinario per l'analisi. Un gatto con lipidosi epatica presenta una grande quantità di grasso all'interno del fegato e tra le sue cellule.
Inoltre, possono essere eseguiti altri esami diagnostici nel tentativo di determinare il motivo per cui il gatto ha smesso di mangiare. Se la causa dell'anoressia è curabile o risolvibile, la prognosi è solitamente benigna.
La guarigione nella lipidosi epatica del gatto
Innanzitutto, è fondamentale fornire all'animale un supporto nutrizionale adeguato: affinché il fegato recuperi la sua piena funzionalità, l'animale deve mangiare regolarmente.
Tuttavia, come precisato in precedenza, spesso gli esemplari affetti da lipidosi sono anoressici e vomitano. Per questo può rivelarsi necessario fornire una nutrizione parenterale (terapia consistente nella infusione di soluzioni nutrizionali direttamente nel sangue), utilizzando un tubo gastrostomico o un esofageo. In questo modo è possibile calcolare la quantità di cibo necessaria all'animale per soddisfare il suo fabbisogno energetico giornaliero e somministrarne in modo adeguato.
Per ovviare alla disidratazione che di solito accompagna l’anoressia, è spesso necessaria una fluidoterapia per via endovenosa.
Farmaci per lipidosi epatica nel gatto
Sebbene il supporto nutrizionale sia la componente più importante del trattamento, molti gatti vengono trattati anche con farmaci per sostenere la funzione epatica, ridurre la nausea e correggere gli squilibri elettrolitici.
Al di là della nutrizione parenterale, quindi, è possibile, a seconda dello stato funzionale del fegato, la somministrazione di antibiotici o farmaci che stimolano la fame.
Morte e lipidosi epatica nel gatto
La lipidosi epatica del gatto può essere trattata con un supporto nutrizionale aggressivo fino al ritorno di un appetito normale. Affinché il fegato riprenda a funzionare e possa mobilitare le riserve di grasso in eccesso, è necessario un livello di supporto nutrizionale costantemente elevato.
Ciò richiede in media sei-sette settimane. Pertanto, è necessario, come detto, un tubo di alimentazione, che consenta di nutrire il gatto a casa. In questo modo il veterinario può conoscere l'esatta quantità di cibo e di nutrienti che il gatto riceve.
Sebbene la condizione sia fatale se non viene trattata tempestivamente, i gatti che riescono a sopravvivere a un episodio del disturbo raramente hanno una ricaduta.