Nell’ambito dei nostri amati pet sentiamo spesso parlare di infiammazione alle ghiandole perianali del gatto e del cane, e la conseguente “spremitura” delle stesse.
Troppo spesso questa pratica viene compiuta anche quando non necessaria: facciamo chiarezza sulla funzione delle ghiandole anali e delle sacche anali, la loro posizione e i disturbi a cui possono andare incontro.
Cosa sono le ghiandole perianali del gatto?
Le ghiandole perianali del gatto sono dette anche sacchi perianali.
Si tratta di 2 strutture speculari a forma di sacco, poste ai lati dell’ano. Più precisamente potremmo dire: "a ore 4 e a ore 8".
Esse immagazzinano al loro interno il fluido prodotto dalle tante piccole ghiandole che ne compongono la parete. Grazie a 2 appositi dotti, il liquido delle ghiandole perianali viene riversato nel canale digerente, immediatamente prima dell’apertura anale.
A cosa servono le ghiandole perianali del gatto?
Il secreto prodotto dalle ghiandole svolge 2 importanti funzioni:
- meccanica: lubrificano le feci per consentirne la corretta espulsione
- endocrina: il fluido contiene feromoni, che servono al gatto per marcare il territorio.
In condizioni normali le ghiandole non sono visibili, possono diventarlo in caso di infiammazione.
Quando sono piene invece sono palpabili: somigliano a 2 piccole olive.
Perché il liquido delle ghiandole perianali del gatto puzza?
Non sono le ghiandole perianali ad avere un cattivo odore, ma il liquido che esse producono, che è normalmente di colore giallo-marroncino.
Un decorso patologico può alterarne le colorazione e accentuarne la puzza.
Tale fluido maleodorante viene usato dal gatto come un'arma, allo stesso modo delle puzzole: segnala la presenza ai suoi simili e al contempo...disturba i nemici (e anche i padroni)!
Perché le ghiandole perianali del gatto sono infiammate?
L’infiammazione alle ghiandole perianali è più rara nel gatto che nel cane, e prende il nome di sacculite.
Ma come avviene? Lo svuotamento delle ghiandole perianali non è volontario, ma è la conseguenza della pressione esercitata sulle sacche durante la defecazione.
Ecco perché una diarrea ricorrente, o disturbi alimentari (es. allergie) sono spesso cause predisponenti all’infiammazione di queste strutture.
Oltre ai suddetti motivi, altre cause plausibili sono:
- Conformazione anatomica (es. malfunzionamento dei dotti);
- Costipazione;
- Età avanzata.
Un’ostruzione dei dotti può impedire il corretto svuotamento delle sacche: in questo caso il liquido delle ghiandole perianali diventerà più scuro e denso.
I batteri normalmente presenti nel materiale fecale possono anche occasionalmente risalire i dotti, proliferando all’interno delle sacche perianali: è in questo modo che l’infiammazione diventa infezione.
Ascesso delle ghiandole perianali nel gatto
Quando subentra un’infezione alle ghiandole perianali, le sacche perianali si riempiono di pus e sangue: in questo caso si parla di ascesso. Alzando la coda del gatto, potrete notare delle zone gonfie, rosse e calde, tipicamente infiammate.
Fistola delle ghiandole perianali del gatto
Il 50% delle fistole perianali si manifesta come conseguenza di un ascesso.
In seguito al drenaggio dello stesso, che sia stato naturale o chirurgico, si può venire a creare un tragitto che mette in comunicazione la ghiandola perianale infetta, con la cute perianale dove è avvenuto il drenaggio.
In caso di fistola è necessario un intervento chirurgico.
Tumori alle ghiandole perianali
I tumori della zona perianale possono interessare diverse strutture e perciò manifestarsi sotto forme differenti. I più frequenti, anche se molto rari nel gatto, sono gli adenocarcinomi.
Si sviluppano più frequentemente nel gatto anziano: possono essere molto aggressivi, perciò al minimo sospetto è bene sottoporre il Micio a visita.
In alcuni casi la castrazione può limitare la progressione della malattia.
Sintomi di infiammazione
I sintomi di infiammazione delle ghiandole perianali possono variare in base all’entità del disturbo. Ciò che è certo è che è molto fastidiosa per il gatto: causa prurito e dolore, talvolta molto intenso.
Soprattutto in presenza di ascesso, il dolore è così forte che può indurre anche il gatto più docile a soffiare e a graffiare quando si tenta di osservare la zona infiammata.
I sintomi sono facilmente riconoscibili:
- il gatto struscia spesso il sedere per terra per attenuare il prurito;
- si lecca compulsivamente la zona perianale;
- si mordicchia la coda e la cute intorno ai lati dell'ano;
- presenza di ascessi, gonfiori e arrossamenti nella zona perineale.
Se notate questi sintomi rivolgetevi subito al veterinario di fiducia: NON provate a spremere le ghiandole da soli!
Come spremere le ghiandole perianali del gatto?
La terapia all’infiammazione consiste nella spremitura delle ghiandole perianali, favorendo così la fuoriuscita del secreto.
La spremitura va effettuata solo quando necessario: se il gatto è in salute questo processo avverrà naturalmente senza bisogno dell’intervento umano. In caso contrario la spremitura va fatta periodicamente e da mani esperte: è di competenza del veterinario.
Terapia antibiotica
In caso in cui il veterinario diagnostichi un’infezione batterica, oltre alla spremitura è indicata una terapia a base di antibiotico per via orale.
Molto utilizzati quelli a base di clindamicina, che già nei primi giorni sono in grado di ridurre visibilmente il gonfiore e il dolore. In caso di complicazioni, come ascesso o fistola perianale, sarà necessaria l’operazione chirurgica.
Operazione chirurgica
L’operazione chirurgica richiede un’anestesia totale, che comporta sempre dei rischi. L’operazione di rimozione delle ghiandole perianali inoltre è piuttosto delicata, perciò è bene rivolgersi ad un veterinario specializzato.
La maggior parte delle operazioni va a buon fine: la guarigione può richiede da pochi giorni ad alcune settimane.
Lasciatevi consigliare sempre dal vostro vet prima di prendere iniziativa: le soluzioni relative ai disturbi delle ghiandole perianali potrebbe essere più semplici del previsto!