Pubblicità

gatto del bengala leopardato

Scopriamo insieme di che razza sono i gatti leopardati!

© Seregraff / Shutterstock

Che razza sono i gatti leopardati? Scopri i loro segreti!

Di Anna Paola Bellini Redattrice | Traduttrice

Pubblicato il

La vostra passione sono i gatti leopardati e vi siete sempre chiesti di che razza fossero? Ve lo diciamo noi!

I gatti leopardati sì che ci danno l’impressione di accarezzare una tigre domestica! Si tratta di esemplari appartenenti alla comune razza Bengala.

In questo articolo vi parliamo di questi felini dal manto originale, del loro aspetto fisico e dei loro caratteri davvero…graffianti!

Di che razza sono i gatti leopardati?

I gatti leopardati, cioè con il mantello che ricorda quello di un leopardo, appartengono alla razza del Gatto del Bengala.

Altri esemplari però come ad esempio il più grande Savannah - ibrido tra un Servalo e un Gatto domestico - possono presentare il mantello maculato.

L’aspetto del Gatto Bengala

Questi esemplari sono leggeri e atletici. Eccone altre caratteristiche distintive:

  • Pesano fino a 6 chilogrammi e sono alti fino a 30 centimetri.
  • I loro corpi potenti sono sostenuti da zampe lunghe e muscolose.
  • La testa di questi gatti leopardati è piuttosto piccola rispetto al corpo, il muso è dominato da zigomi alti e grandi occhi a mandorla che sono spesso verdi o blu.
  • Le orecchie sono piccole e arrotondate nella parte superiore, ma hanno una base larga.

Il tipico mantello da gatti leopardati

La caratteristica più celebre del Bengala è il suo mantello leopardato. Con macchie disposte orizzontalmente e un ventre più chiaro, questo micione assomiglia molto ai suoi antenati selvatici.

Le zampe sono ancora a strisce nella maggior parte degli esemplari, ma idealmente dovrebbero essere maculate.

Il Bengala possiede un manto di base arancione, oro, giallo scuro o sabbia, spesso con piccole macchioline.

I disegni marmorizzati e maculati sono riconosciuti dallo standard di razza:

  • Marmorizzato: questo termine ricorda il mantello brindle di altre razze di gatti.
  • Maculato: è il mantello più ricercato. I Bengala maculati assomigliano a gatti leopardo selvatici con le loro grandi macchie che possono essere bicolore o monocromatiche.

Il mento, il petto, il ventre e l'interno delle zampe devono avere colori di base che vanno dal crema al bianco e che contrastano con la colorazione dei fianchi e del dorso.

Gli occhi, le labbra e il naso dovrebbero essere idealmente incorniciati da sottili linee nere.

Il carattere dei gatti leopardati

I gatti Bengala sono vivaci e molto attivi, grazie al loro retaggio selvatico.

Questo piccolo selvaggio intelligente impara rapidamente e ha bisogno di molte attenzioni per incanalare al meglio la sua energia.

I proprietari di gatti Bengala spesso riferiscono che le semplici coccole e i giochi non sono sufficienti a tenerli occupati, quindi meglio prevedere giochi interattivi e addestramenti specifici per evitare che si annoino.

Sono esemplari che amano arrampicarsi (un albero tiragraffi per gatti sarà quindi perfetto per un esemplare di questa razza) e amano particolarmente l'acqua.

Se il Bengala potrà avere accesso ad un’area esterna messa in sicurezza non si annoierà e potrà fare tutto l’esercizio fisico di cui ha bisogno.

Naturalmente l'ideale è un ampio giardino, ma anche un balcone (protetto da un’apposita rete) con molte possibilità di arrampicarsi sarà perfetto per i Bengala più tranquilli.

L’educazione

L'educazione dei gatti ibridi come lo è il Bengala è particolarmente importante.

In fondo, sono ancora dei piccoli felini che restano imparentati con i gatti selvatici, per questo motivo è importante rivolgersi ad un allevatore specializzato in grado di fornire consigli utili sull’educazione dell’esemplare, mettendo l’accento in particolare sulla socializzazione.

Socializzazione

Il Bengala è un gatto sicuro di sé, piuttosto dominante e attivo. La socializzazione con altri gatti tranquilli potrebbe quindi rappresentare un problema.

Tuttavia, un Bengala non dovrebbe mai vivere senza la compagnia di un altro animale a quattro zampe: meglio scegliere razze di gatti con un carattere simile a quello del Bengala, ad esempio gatti come il Persiano o il British Shorthair non sono adatti.

La storia del Bengala

L'allevamento del gatto Bengala è iniziato negli Stati Uniti, dove il genetista Jean Mill ha testato i primi incroci tra il gatto leopardo asiatico Prionailurus Bengalnsis, originario dell'Asia meridionale, e un gatto domestico.

Il suo obiettivo era quello di creare un gatto addomesticato che potesse stupire con l'aspetto selvaggio e originale dei suoi antenati selvatici.

Tuttavia, l'idea non era del tutto nuova: già nel 1889, l'artista e giornalista britannico Harrison William Weir parlò di un incrocio tra un gatto leopardo asiatico e un gatto domestico.

Ma l'influenza maggiore sul gatto Bengala fu di Jean Miller, allora chiamato Jean Sudgen, fondatore ufficiale della razza.

Già nel 1946, in un lavoro di ricerca per il suo corso di genetica all'Università di Davis negli Stati Uniti, si occupò del tema degli "incroci".

All'inizio degli anni '60, ha messo in pratica le sue idee e le sue conoscenze incrociando gatti domestici con gatti leopardo asiatici.

Come nascono i Bengala?

Gli animali che sono il risultato diretto di incroci tra gatti selvatici e domestici sono chiamati "F1". Incrociando nuovamente un animale “F1” con un gatto domestico si ottiene un animale "F2", e così via.

I gatti “F1” e “F2” spesso mostrano un comportamento da gatto selvatico. Jean Mill ha nuovamente incrociato le femmine “F1” con il padre e ha ottenuto gatti “F2”. Dopo due o tre generazioni, i gatti hanno iniziato a comportarsi come gatti domestici.

La nascita degli allevamenti moderni

Dopo la morte del marito, Jean Mill ha interrotto per un breve periodo i suoi esperimenti di incrocio, ma li ha ripresi negli anni '70, quando ha potuto sostituire lo scienziato William Centerwall nella ricerca di gatti ibridi femmina.

Aveva allevato gatti leopardo asiatici con gatti domestici per studiare la loro immunità alla leucemia felina: questo è stato il punto di partenza del moderno allevamento di gatti Bengala, riconosciuto ufficialmente dalla TICA (The International Cat Association) nel 1983!

Inizialmente, altre razze come l'Abissino, il Mau egiziano e l'American Shorthair furono incrociate per perfezionare l'aspetto desiderato del Bengala.

Oggi i Bengala vengono fatti riprodurre solo tra di loro.

È possibile far partecipare a competizioni ed esposizioni solo gatti di quarta generazione (“F4") perché conformi agli standard di razza.

Inoltre, solo a partire da questa generazione che gli animali sono considerati "mansueti" e hanno il carattere di un gatto domestico.

Altri consigli

Cosa ne pensi di questo articolo?

Grazie per il tuo feedback!

Grazie per il tuo feedback!

Lascia un commento
Collegati per commentare
Vuoi condividere questo articolo?