Gli antinfiammatori per gatti sono ampiamente utilizzati per dare immediatamente sollievo al dolore, ad esempio, osteoarticolare o intestinale, ma anche causato da distorsioni, contusioni o lussazioni.
Scopriamo tutto su questi farmaci che riducono l'infiammazione nel gatto e gli effetti indesiderati ad essi associati.
Cos'è l'infiammazione?
Il processo infiammatorio dell'organismo ha cause diverse tra loro, quali traumi, malattie delle ossa, patologie virali, fungine o batteriche; è possibile che l'infiammazione (definita "flogosi" in linguaggio medico) può essere una causa secondaria di una patologia primaria: ad esempio in caso di presenza neoplastica (massa tumorale) i tessuti contigui sollecitati dalla neoformazione vanno incontro ad infiammazione.
L'infiammazione si manifesta con:
- Dolore (Dolor): Micio può manifestare il dolore in vari modi, con irrequietezza, aggressività se toccato, difficoltà di movimento e mancanza di appetito. Negli animali domestici il dolore spesso si manifesta soltanto negli stadi più avanzati in cui i soggetti, preda di un profondo malessere, cambiano radicalmente il loro comportamento. Spesso però il dolore, a differenza dell'uomo, non viene "comunicato" nell'immediatezza e, per questo motivo, è sempre utile effettuare un check-up periodico per evidenziare eventuali forme patologiche a sviluppo iniziale.
- Arrossamento (Rubor): le aree infiammate possono avere un colore più rossiccio per via di una maggiore irrorazione sanguigna (iperemia attiva).
- Calore (Calor): aumento della temperatura nella regione infiammata.
- Gonfiore (Tumor): i tessuti infiammati si gonfiano.
A cosa servono gli antinfiammatori per gatti?
Premettendo che il dolore è un sintomo e non una malattia, gli antinfiammatori per gatti (e altre specie animali) sono farmaci indicati a ridurre il dolore nel gatto e non a guarire una determinata patologia. In pratica, dei mediatori chimici del farmaco agiscono sui recettori del dolore alleviando la sensazione dolente.
L'utilizzo di un antidolorifico per gatti deve essere effettuato da un veterinario e la somministrazione deve essere effettuata con giudizio e dipende dalla gravità del dolore, dal peso del soggetto, dall'età, dallo stato fisiologico (ad esempio gravidanza), dalle patologie concomitanti, dalle eventuali allergie e dalla somministrazione di altri farmaci..
Chiamati anche analgesici o antidolorifici, gli antinfiammatori per gatti si possono dividere in steroidei (FAS) e non steroidei (FANS).
Esistono in differenti formule:
- Pomata;
- Soluzione iniettabile;
- Compressa;
- Aspirina;
- Spray.
Antinfiammatori steroidei (FAS)
Gli antinfiammatori per gatti di tipo steroideo derivano dal cortisone e sono molto efficaci contro il dolore, ma hanno effetti collaterali moderati ma fastidiosi: le dismetabolie (ovvero il rigonfiamento dei tessuti per ritenzione idrica) e l'aumento di peso.
Questi cortisonici FAS esistono sia di origine naturale che ad estrazione sintetica:
- Antinfiammatori steroidei naturali: cortisone e cortisolo;
- Antinfiammatori steroidei sintetici: prednisolone, clobetasolo e metil-prednisolone.
Generalmente, i veterinari impiegano gli analgesici sintetici per i minori effetti collaterali sul metabolismo.
Antinfiammatori non steroidei (FANS)
I farmaci antidolorifici non steroidei che possono essere somministrati ai gatti sono composti con struttura chimica varia ed hanno diversi effetti collaterali.
Il processo metabolico, di filtrazione e di escrezione di tali farmaci avvengono nel fegato.
Gli effetti collaterali degli antidolorifici per gatti
Gli antinfiammatori vanno assunti sempre a stomaco pieno e il loro uso ingiustificatamente prolungato può provocare danni anche gravi all’apparato gastroenterico con i seguenti sintomi:
- vomito;
- diarrea;
- letargia e debolezza;
- inappetenza;
- ittero.
Anche se alcuni antinfiammatori per gatti sono considerati sicuri, a volte possono causare danni irreparabili a reni, fegato, cuore, stomaco o all'intestino di Micio.
Si possono dare antinfiammatori umani ai gatti?
No, gli antinfiammatori umani non si possono dare ai gatti. Somministrare farmaci senza aver consultato un medico veterinario può portare ad intossicazione o ad altre gravi conseguenze.
I farmaci ad uso umano, come il paracetamolo o l'ibuprofene, non vanno dati a cani o gatti perché possono causare avvelenamento e persino il decesso dell'animale!
Gli antinfiammatori naturali per gatti
In natura esistono dei cibi dalle proprietà analgesiche e antinfiammatorie. Se Micio non ha una condizione grave all'origine dell'infiammazione, il tuo veterinario potrebbe consigliarti una terapia naturale anziché farmacologica, come l'omeopatia.
Esistono alcune azioni, elementi o cibi che possono avere proprietà antinfiammatorie naturali per i gatti. Ovviamente questi rimedi non sostituiscono una terapia farmacologica e di certo sono meno incisivi e risolutivi nella stragrande maggioranza dei casi. Nessun proprietario di animale domestico dovrebbe "tentare" questa strada in sostituzione ad una terapia prescritta da un medico veterinario o in associazione ad essa. Di seguito alcuni esempi:
- Curcuma: spezia molto usata in cucina, la curcuma ha anche diverse proprietà medicinali, tra cui quella antidolorifica. Puoi aggiungerne un cucchiaino al cibo del tuo gatto ogni giorno.
- Aceto di mele: aumenta i livelli di potassio nell'organismo cosicché facilita l'eliminazione delle scorie che peggiorano il processo infiammatorio. Puoi versare un cucchiaino all'acqua del gatto quotidianamente, cambiandola con regolarità.
- Omega 3: alimenti come l'olio d'oliva e il pesce azzurro contengono acidi grassi essenziali Omega 3, che hanno effetti antinfiammatori molto efficaci.
Considerazioni finali
Come già accennato, la terapia antinfiammatoria non è curativa ma palliativa: permette di dare sollievo dal dolore in attesa di risolvere la causa del malessere.
Gli antinfiammatori per gatti presentano effetti collaterali spesso non trascurabili, motivo per cui vanno impiegati solo se effettivamente necessario e sempre dietro consulto del medico.
Chiedi al tuo veterinario più informazioni sugli effetti collaterali e sugli eventuali sintomi di avvelenamento da sovradosaggio e somministra il farmaco esattamente come prescritto dal professionista, rispettando le dosi e la posologia e non sospendere mai il farmaco senza il suo parere.
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Articolo revisionato da:
Giuseppe Terlizzi
Medico veterinario