Nonostante tutto l’amore che si può provare per un gatto, l’allergia rappresenta un fastidioso disturbo che rischia di tenere lontani il micio dal suo padrone.
In questi casi, tuttavia, il gatto anallergico rappresenta la perfetta via di mezzo tra l’affetto per l’animale e le reazioni allergiche che rischiano di scaturire dalla vicinanza al felino.
Ma è bene fare attenzione: le razze di questo tipo sono tante e diverse tra loro e ciascuna di esse ha peculiarità specifiche che non vanno sottovalutate. Vediamo assieme chi sono i gatti anallergici.
Gatto siberiano
Quello anallergico più noto e diffuso è senza dubbio il gatto siberiano. Si tratta di una razza originaria del nord della Russia e, per questo, di taglia grande e dal pelo idrorepellente e lungo.
Tuttavia, come abbiamo già avuto modo di vedere, non è il pelo del gatto a essere portatore dell’allergia quanto la proteina fel d1 contenuta nella saliva e nelle ghiandole sebacee del micio.
Quest’ultimo, leccandosi,distribuisce la sostanza sul suo manto e la veicola nello spazio domestico in cui vive anche l’uomo.
Non è però il caso del siberiano, che viene definito anallergico (ed è stato riconosciuto come tale dalla Federazione Internazionale Felina nel 1997) proprio perché può contare su una bassa quantità di fel d1 nella sua saliva.
Dal punto di vista del carattere, poi, il gatto anallergico siberiano è affettuoso, docile e leale e ama giocare e trascorrere molte ore in compagnia della famiglia e soprattutto dei bambini.
Insomma,la razza più “versatile”, al punto che, se abituato fin da piccolo, non ha problemi a passeggiare al guinzaglio.
Gatto norvegese delle foreste
Parente stretto del siberiano è il norvegese che, come suggerisce il nome stesso, è originario della penisola scandinava.
Grande più o meno quanto il suo “cugino” siberiano ma dalle origini molto più antiche, ha un pelo semi lungo che va curato con attenzione ed è dotato di zampe molto grosse che, corredate di solidi artigli, lo rendono un ottimo scalatore anche su alberi dal fusto grosso.
Il carattere del gatto anallergico norvegese è piuttosto solitario, specie perché ama la vita all’aperto, ma non per questo rinuncia a giocare con uomini e altri animali: si tratta infatti di un felino calmo, tranquillo ma soprattutto estremamente intelligente.
Il bengala, il gatto anallergico
Quella del bengala è una razza che è stata ufficialmente riconosciuta nel 1991 e che è nata dall’incrocio di un gatto domestico e di uno selvatico.
Con il suo incedere maestoso il gatto bengala anallergico ricorda una tigre in miniatura: gli occhi sono verdi e arzilli mentre il suo manto, corto e curato, è reso bellissimo dagli screzi maculati.
Lo stesso, però, non si può dire del suo carattere: alcuni esemplari sono nervosi e selvatici, altri sono dolci, leali e affettuosi. In generale tutti gli esemplari di gatto bengala anallergico sono curiosi e attivi in quanto non hanno perso del tutto l’istinto da predatore del loro genoma più selvatico.
Un falso mito: il gatto Sphynx
Sono in molti a credere che il gatto Sphynx non possa causare nell’uomo reazioni allergiche solo perché è glabro. In realtà, non c’è nulla di più sbagliato: come certi suoi simili, anche molto più pelosi di lui, lo Sphynx veicola l’allergia dalla sua saliva, indipendentemente dal fatto che sia privo del manto.
Nel suo caso, poi, la questione è aggravata dal fatto che la proteina fel d1 si attacca direttamente alla sua pelle, con il rischio l’esposizione agli allergeni sia maggiore qualora venga accarezzato o portato al volto umano.
Altre razze di gatti anallergici
Ci sono altre razze di gatto con pelo anallergico tra cui:
- il Balinese, che perde molto poco pelo e produce poca Fel d1;
- il Blu di Russia, che produce poca Fel d1 ed avendo un pelo spesso, quel poco che produce lo ritiene nella sua pelle
- il Cornish Rex, che avendo solo uno strato di pelo lo rende un gatto adatto agli allergici;
- il Devon Rex, che possiede ancora meno pelo del gatto precedente e ne perde pochissimo;
- Il Javanese o Oriental Longhair, che produce pochissimi allergeni e perde pochissimo pelo, che riduce la propagazione della proteina incriminata;
- l'Oriental Shorthair, anche semplicemente chiamato gatto Orientale, che possiede un pelo corto che perde in quantità minime.
Quanto costa un gatto anallergico e dove trovarlo
È bene conoscere certi dettagli prima di decidere di comprare un gatto anallergico: il “costo”, per esempio, è una delle prima voci che viene in mente pensando a loro. Questo parametro varia da razza a razza ma, in generale, non si tratta di esemplari a buon mercato. Anzi, i prezzi per acquistarne uno sono piuttosto alti e, per questo, è importante essere pienamente convinti della propria scelta.
Questa, poi, può esser fatta in un allevamento di gatti anallergici: in Italia ce ne sono tanti e sono dislocati soprattutto nelle grandi città.