L’occhio del cane è un organo affascinante e complesso, che permette al nostro 4 zampe la sua peculiare visione. Ma come tale richiede la funzionalità sinergica di numerose strutture specializzate, perciò un insulto a una di esse potrebbe avere conseguenze importanti da non prendere sottogamba.
La blefarite nel cane è un'infiammazione che non interessa direttamente il bulbo oculare, bensì la piega cutanea che lo protegge: la palpebra - inclusa la palpebra interna e le sue ghiandole-.
Che cos'è la blefarite?
Per blefarite nel cane si intende una generica infiammazione del margine libero della palpebra, ovvero la zona oculare che va dalla cute esterna della palpebra, alla mucosa interna all’occhio.
L’infiammazione fa sì che l’area appaia gonfia e rossa, talvolta con presenza di scoli di varia origine. Essendo piuttosto fastidiosa, è probabile che Fido si gratti con insistenza per lenire il dolore.
Tipi di blefarite
A seconda della zona colpita, la blefarite del cane viene classificata in:
- blefarite anteriore: interessa la pelle intorno al bordo esterno delle palpebre e alla base delle ciglia;
- blefarite posteriore: colpisce la ghiandola di Meibonio, localizzata al margine della palpebra, subito dietro la base delle ciglia;
- blefarite mista: sia anteriore che posteriore.
Le ghiandole di Meibomio producono sebo che serve a formare un sottile film lipidico in grado di trattenere i fluidi idratanti presenti nell’occhio. Esse si trovano sul lato interno della palpebra e una loro disfunzione induce un’iperproduzione di questa sostanza lipidica.
Acuta
La blefarite acuta insorge con una sintomatologia piuttosto evidente e va trattata il prima possibile con un approccio mirato in modo da ridurre il rischio di cronicizzazioni o recidive.
La forma acuta può essere:
- ulcerativa, spesso associata a infezioni batteriche (es. stafilococco o streptococco);
- non ulcerativa, spesso (ma non sempre) associata ad allergie di vario tipo.
Cronica
Quando la blefarite del cane diventa cronica, viene anche chiamata blefarite seborroica. Non a caso è spesso associata a dermatite seborroica (che fa formare crosticine sul pelo e sulla palpebra) oltre che a una disfunzione della ghiandola di Meibomio, in cui le ghiandole producono sebo in eccesso.
Una complicanza frequente associata alla blefarite cronica è la cheratocongiuntivite secca del cane, dove vi è un’eccessiva evaporazione dei fluidi acquosi dell’occhio.
Sintomi della blefarite nel cane
I sintomi principali sono un arrossamento e un gonfiore del margine palpebrale, simile a un calazio o a un orzaiolo.
Altri sintomi possibili di blefarite del cane sono:
- Occhi rossi
- Lacrimazione
- Forfora e palpebre arrossate (secondaria a Leishmaniosi)
- Scoli oculari
- Blefarospasmo (ammiccamento involontario)
- Prurito
- Depigmentazione della cute
- Comparsa di ascessi
- Gonfiore oculare
- Perdita di pelo
- Lesioni cutanee singole o multiple
Quali sono le cause della blefarite?
Le cause di blefarite possono essere davvero disparate. La blefarite è infatti spesso secondaria, dunque causata a sua volta da un’altra patologia, con eziologia batterica o virale ad esempio.
Vediamo tutte le possibili cause di blefarite del cane.
Cause congenite
Le malattie congenite si presentano senza una causa apparente e possono avere una predisposizione di razza: l’entropion, l’ectropion o la lagoftalmo (la palpebra non si chiude completamente) sono solo alcuni esempi di anomalie degli occhi che possono essere causa di blefarite.
Allergie
Allergia al polline, ma anche reazioni allergiche causate da farmaci, punture d'insetto, o anche allergie alimentari possono indurre la blefarite nel cane.
Origine batterica
Spesso le infezioni batteriche che inducono la blefarite sono causate da ceppi di stafilococco aureus\ streptococco (scolo purulento), se riguarda anche le ghiandole lacrimali tumefazione in sede, se riguarda la terza palpebra, ingrossamento della superficie;
Altre possibili cause sono:
- Traumi (grattamento eccessivo)
- Tumori (istiocitoma), tumore benigno (adenoma sebaceo)
- infezioni micotiche;
- Parassiti cutanei (rogna sarcoptica e demodettica)
- Malattie immunomediate (pemfigo, pemfigoide e lupus eritematoso)
- disturbi ormonali (es. ipotiroidismo) che promuove lo sviluppo di infiammazioni croniche a lungo termine delle ghiandole lacrimali;
- disturbi alimentari;
- infiammazioni oculari della congiuntiva (congiuntivite) e della cornea (cheratite);
- cheratocongiuntivite secca;
- infiammazioni del dotto lacrimale (dacriocistite)
Come si cura la blefarite nel cane?
La terapia viene prescritta in seguito a una diagnosi del medico veterinario e dalla causa che l'ha originata:
- in caso sia una blefarite secondaria, va trattata prima la causa principale,
- in caso di sospetto episodio traumatico è fondamentale il collare elisabettiano per evitare che il cane si gratti;
- se l'infezione è batterica, potrà essere somministrata una terapia antibiotica orale o una medicazione topica, con principi attivi come gentamicina, neomicina e terramicina;
- Pulizia degli occhi con Ringer Lattato applicando sulle palpebre garze tiepide, lasciandole agire dai 5 ai 15 min, 3-4 volte al giorno (evitando di toccare la superficie oculare);
- cambiare la dieta solo in caso di diagnosi di blefarite da allergia alimentare;
- In alcuni casi saranno consigliati corticosteroidi o cortisone per lenire l'infiammazione, sotto forma di collirio;
Talvolta per curare la blefarite del cane è necessario l'intervento chirurgico, che può prevedere:
- suture temporanee per ristabilire il corretto orientamento della palpebra;
- riparazione chirurgica della lacerazione palpebrale o delle anomalie.
La blefarite del cane non è contagiosa a meno che non sia causata da batteri o virus che lo siano. Tuttavia può passare da un solo occhio a entrambi e può essere un forte disagio per Fido: non aspettate a sottoporre il vostro amico a visita se avete il sospetto che qualcosa non vada!