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Scopri tutto sulle malattie degli occhi del cane.

© Pixabay

Quali sono le possibili malattie agli occhi del cane?

Di Mauro Ravarino Giornalista | Autore

aggiornato il

È importante prendersi cura degli occhi del cane. Le patalogie più diffuse sono la congiuntivite e l'uveite. Tutto quello che c'è da sapere.

Le malattie degli occhi del cane vanno evitate tramite le attenzioni e le cure da parte del proprietario che, ancora prima di rivolgersi al veterinario di fiducia, deve accorgersi se il proprio animale sia in salute.

Gli occhi sani devono essere luminosi, limpidi, puliti e senza secrezioni anomale ed infiammazioni, se invece sono arrossati, opachi, lacrimano occorre prestare attenzione e intervenire subito.

Come riconoscere le malattie agli occhi del cane?

Questi sono i principali sintomi di un cane con problemi agli occhi:

  • l'infiammazione degli occhi o dell’interno delle palpebre;
  • la superficie oculare appannata e opaca;
  • i segni di materiale sulla superficie oculare o agli angoli degli occhi;
  • l’abbondante lacrimazione o la presenza di secrezione;
  • la sporgenza della cosiddetta terza palpebra all’interno dell’occhio;
  • il pelo che circonda gli occhi macchiato di lacrime marroni.

Come diagnosticare malattie agli occhi dei cani?

Esistono esami specifici per diagnosticare i singoli problemi all’occhio, che unicamente il veterinario può prescrivere ed effettuare.

In attesa di accertarne la causa, è bene pulire delicatamente la palpebra e la superficie esterna con garza e soluzione fisiologica. 

Ecco i principali esami per la diagnosi:

  • il test di lacrimazione di Schirmer, con cui si misura la produzione quantitativa del film lacrimale (vengono applicate delle striscioline assorbenti sul margine della palpebra inferiore);
  • la colorazione con fluoresceina per individuare la presenza di ulcere della cornea;
  • la pressione oculare per trovare il glaucoma;
  • l’oftalmoscopia per osservare il bulbo oculare.

Le malattie dell’occhio canino

Congiuntivite

È una delle cause più comuni di arrossamento oculare nel cane. Essa può insorgere nel caso in cui l’occhio sia esposto ad agenti irritanti (polveri, fumo, detergenti e prodotti chimici), sia interessato da secchezza o qualora le palpebre non proteggano adeguatamente l’occhio.

La congiuntivite può insorgere anche in caso di allergie, malattie cutanee e altre malattie oculari, comporta l'infiammazione della membrana che ricopre sia il rivestimento interno della palpebra sia il bianco dell’occhio che diventa arrossato.

Provoca forte irritazione e infezione. Il trattamento, sempre su consiglio veterinario con medicine e pomate apposite, elimina il problema.

Cheratocongiuntivite secca

Si riscontra quando le ghiandole lacrimali non riescono a garantire una lacrimazione sufficiente per l’occhio del cane.

È causata da patologie virali, reazioni a farmaci, allergie o ferite, in forma cronica può addirittura causare la perdita della vista.

Vi sono alcune razze predisposte allo sviluppo di tale patologia che necessitano di un controllo periodico:

Un altro tipo di patologia è la cheratite superficiale cronica è causata da una reazione del sistema immunitario nei confronti della cornea, probabilmente favorita dall’esposizione ai raggi ultravioletti.

Forma come un panno pigmentato sull'occhio, interessa in particolare:

La malattia provoca un’infiammazione cronica della cornea, con fuoruscita di pus.

Blefarite

È una infiammazione delle palpebre. Può essere parte di una infiammazione cutanea più estesa o interessare esclusivamente le palpebre.

Le cause sono molteplici:

  • allergie;
  • infezioni batteriche;
  • infezioni fungine;
  • infezioni da parassiti;
  • alcune malattie del sistema immunitario.

La blefarite, in genere, causa anche una infiammazione della congiuntiva adiacente, deformità delle palpebre e patologie della terza palpebra.

Ulcerazione della cornea

Si verifica quando la superficie della cornea è graffiata da un corpo estraneo o danneggiata da una scarsa lacrimazione e/o da un’infezione batterica.

È un disturbo doloroso che può causare lo strabismo nel cane. La chiusura improvvisa delle palpebre, la lacrimazione eccessiva sono i segni di ulcere, che solo il veterinario potrà trattare con un rimedio specifico.

Le razze con gli occhi sporgenti ed i cani anziani sono i più predisposti.

Uveite

È l'infiammazione dell'uvea, una delle strutture presenti all'interno dell'occhio; questa è formata dall'iride (la parte colorata dell'occhio), dai corpi ciliari e dalla coroide (responsabile dell’apporto nutritivo dell’occhio).

È una patologia che può colpire tutte le specie. Le cause sono molte:

  • malattie infettive (leishmaniosi, malattie da zecche, brucellosi);
  • malattie sistemiche (diabete, ipertensione, setticemia...);
  • malattie immunomediate (sindrome uveodermatologica, uveite lenta indotta,..);
  • tumori;
  • traumi;
  • ulcere corneali ed altre.

Siccome l’uvea è ricca di vasi, spesso le uveiti sono il sintomo di un disordine sistemico generale. In alcuni casi non è possibile risalire alla causa scatenante e si parlerà di uveite idiopatica.

La visita oculistica completa, tramite strumenti adeguati, è sufficiente a diagnosticare la patologia.

I sintomi possono variare da:

  • semplice lacrimazione;
  • fastidio alla luce;
  • arrossamento;
  • protrusione della terza palpebra;
  • cambio di colore dell’iride;
  • edema corneale (occhio bluastro);
  • emorragia;
  • intenso dolore;
  • diminuzione della visione. 

Epifora

L’occhio del cane lacrima in continuazione e il pelo attorno ad esso appare macchiato di un colore rossastro o marroncino.

Le cause possono essere:

  • infiammazione dell'occhio;
  • prolasso delle ghiandole lacrimali;
  • alimentazione scorretta;
  • allergie.

Cataratta

La cataratta appanna la lente all’interno dell’occhio e porta il cane alla cecità. Colpisce con frequenza e viene spesso confusa con la normale velatura che appanna lo sguardo degli animali più anziani.

Mentre quest’ultima copre ma non oscura completamente lo sguardo, nel caso della cataratta l’occhio perde lentamente le sue capacità fino alla cecità totale.

Nella maggior parte dei casi è una malattia ereditaria, trasmessa dai genitori, che compare in giovane età. Le razze predisposte sono:

Un'altra causa della patologia è il diabete mellito. Perciò, occorre effettuare una visita precoce dal veterinario per capire quale sia la condizione fisica dell’animale.

La cataratta si può operare a qualunque età, a patto che la stato di salute consenta un'anestesia generale.

Glaucoma

La pressione oculare aumenta e favorisce la formazione del glaucoma, con tanto di occhio ingrossato, dolore e arrossamento.

Vi è la presenza di una sorta di terza palpebra, un eccesso di lacrimazione e opacità dell’occhio. Il delicato sistema che gestisce la pressione e il drenaggio dei liquidi tra occhio e cranio non funziona. Occorre intervenire subito perché spesso evolve in cecità.

È una malattia complessa, prevede terapia farmacologica e chirurgica. I sintomi del glaucoma sono:

  • il cane perde l'abituale vitalità;
  • dilatazione della pupilla;
  • frequenti tentativi di sfregamento dell’occhio con la zampa;
  • lacrimazione;
  • continuo sbattimento delle palpebre.

Se si notano questi segnali è importante rivolgersi al più presto al proprio veterinario, che potrà diagnosticare l’eventuale presenza di glaucoma.

Malattie ereditarie

Atrofia

L’atrofia colpisce la retina e conduce alla cecità, è una patologia ereditaria tipica di alcune razze.

La malattia si sviluppa in modo graduale con abbassamento della luminosità circostante: non essendo dolorosa, l'animale si abitua lentamente alla condizione di cecità.

Non vi è cura, sono necessari controlli periodoci.

Prolasso della ghiandola lacrimale della terza palpebra (occhio a ciliegia)

La ghiandola lacrimale della terza palpebra a volte può prolassare, determinando la comparsa dell'occhio a ciliegia oppure si infiamma aumentando di dimensioni per l’edema e fuoriuscendo all’esterno dalla sua sede.

Appare come una formazione rossa tondeggiante, gonfia e tesa. Provoca:

  • irritazione della sclera e conseguente congiuntivite;
  • occhio rosso;
  • lacrimazione;
  • blefarospasmo;
  • grattamento compulsivo.

La risoluzione dell’occhio a ciliegia necessita di intervento chirurgico, se non si interviene, la patologia di origine genetica conduce alla cecità.

La comparsa è più frequente all’età di 3-6 mesi ed entro il primo anno di vita in alcune razze quali:

Entropion/Ectropion

Questi due difetti fisici interessano la zona della palpebra che, nel caso dell’entropion cresce rivolta verso l’interno, con relativo sfregamento del bulbo oculare con pelle e ciglia.

L’entropion può risultare congenito, le razze predisposte sono:

Al contrario, l’ectropion favorisce la crescita della palpebra verso l’esterno, cosa che ne impedisce la chiusura e la classica lacrimazione occhio-naso.

La palpebra ripiegata verso l’esterno, lascia esposta una parte dell’occhio che si secca e si irrita. Le razze predisposte sono:

Lussazione o dislocazione del cristallino nella camera oculare anteriore

Il cristallino è un organo trasparente che si trova nell'occhio con una forma biconvessa ed è la lente con cui l'occhio riesce a trasmettere e a mettere a fuoco i raggi luminosi passandoli alla retina.

Il cristallino è composto da una capsula, da un epitelio sottocapsulare e dal parenchima ed è formato da proteine trasparenti.

Lo spostamento del cristallino può essere congenito, primario, secondario o traumatico. Le cause della patologia sono le più disparate: anomalie di sviluppo congenite, traumi, neoplasie.

In alcune razze la lussazione del cristallino sembra essere ereditaria, la si vede nei terrier, nel beagle, nei volpini, nel pastore tedesco o nel basset hound, ma non è escluso che compaia anche in altre razze o nei meticci.

Guardando il cane si nota una lente, da trasparente a opaca, dietro la cornea che ricopre anche l'iride. La lussazione del cristallino provoca dolore al cane.

Solo con un esame approfondito o oftalmologico si può definire il grado della malattia e la terapia adeguata anche chirurgica.

Consigli

È importante osservare il proprio cane per individuare cambiamenti a carico della normale secrezione oculare. Quest’ultima, se presente in quantità minimale è normale.

Tuttavia, eventuali variazioni che differiscono dalla normalità possono essere significative per l’animale e richiedere un intervento specifico.

Prendersi cura del proprio animale vuol dire:

  • ricordarsi di somministrare i farmaci prescritti dal veterinario e avvisare quest’ultimo qualora vi fossero difficoltà nel seguire il trattamento consigliato,
  • assicurarsi che il cane non abbia modo di sfregare l’occhio al fine di evitare lesioni più gravi. Se viene fornito un collare elisabettiano, assicurarsi che il cane lo indossi sempre,
  • osservare con attenzione l’occhio del cane. 

I segni che indicano un aggravamento della condizione sono arrossamento, aumento o alterazione della secrezione oculare, dolore e  diminuzione della vista.

La causa esatta può essere determinata solo a seguito di un esame approfondito e test diagnostici appropriati.

Articolo revisionato da

francesco-reina
Francesco Reina
Assistente veterinario

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