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Il cibo crudo è una delle fonti di trasmissione di Salmonella nel gatto.

© Shutterstock

Cos'è la salmonella e quali sono i rischi per l'uomo?

Di Flavia Chianese Zootecnica

aggiornato il

Mai sentito parlare di Salmonella nel gatto e nel cane? Non c’è da stupirsi: questo batterio è responsabile di un’infezione nota come salmonellosi. 

La Salmonella nel gatto e nel cane è oggetto di ricerca da oltre un secolo: dal 1886, anno in cui fu segnalata per la prima volta, continua ad essere tra le cause più frequenti di infezione veicolata da cibo.

Il motivo per il quale riveste grande importanza è la grande varietà di specie che possono contrarla (anche in modo asintomatico) e che ne amplificano la diffusione. L’uomo rientra tra queste: scopriamo dunque di che si tratta e quali sono i rischi per noi e per i nostri animali domestici. 

La Salmonella nel gatto e nel cane: di cosa si tratta?

La Salmonella è un batterio gram-negativo, appartenente alla famiglia degli Enterobatteri. Parliamo dunque di un microrganismo che predilige l’intestino; tuttavia è possibile che venga rilevato in altri organi o nel circolo sanguigno.

Esistono circa 2000 ceppi diversi di Salmonella, ma sono 2 i sierotipi principalmente coinvolti nel processo produttivo degli alimenti e che causano quindi il 50% delle tossinfezioni alimentari: la S. Enteridis e la S. typhimurium.

La salmonellosi è una zoonosi, ovvero una malattia trasmissibile dagli animali all’uomo e viceversa. Tuttavia, tra i ceppi più dannosi per la specie umana rientra l’S.Typhi, che è però specie specifico e colpisce solo l’uomo.

Trasmissione della salmonellosi: da gatto o cane a uomo (e viceversa)

La salmonellosi si trasmette prevalentemente attraverso:

A fine inverno/inizio primavera, le contaminazioni da Salmonella nel gatto sono più frequenti: questo è infatti il periodo maggiore di caccia a piccoli uccelli, roditori e rettili. Questi animali, sia vivi che morti, possono essere vettori di Salmonella nel gatto o nel cane, ed un potenziale rischio anche per i padroni. 

Contaminazione tramite cibo infetto

I cibi contaminati in questione sono il più delle volte cibi crudi (carne, uova, latte non pastorizzato), che non necessariamente mostrano alterazione delle caratteristiche organolettiche.

In passato si sono verificate epidemie di salmonellosi anche dal consumo di cibi secchi destinati agli animali, come le crocchette. I preparati secchi per animali possono essere infatti trattati con uno strato lipidico che li rende più appetibili, ma che favorisce anche l’attacco di batteri in condizioni di scarsa igiene.

È importante verificare sempre la provenienza e l’integrità della confezione. 

I trattamenti termici di inattivazione della Salmonella

I trattamenti termici inattivano questi batteri, anche se la temperatura alla quale muoiono dipende dal ceppo in questione.

Nel più dei casi la Salmonella viene distrutta cuocendo il cibo a 75° per almeno 10 minuti. Particolare attenzione al problema va rivolta quando l’animale si alimenta con dieta BARF, a base di cibi prevalentemente crudi. 

Scopri di più sulla dieta BARF del cane e del gatto

Chi colpisce la salmonellosi?

La salmonellosi colpisce più frequentemente cuccioli o animali anziani, che hanno un sistema immunitario ancora poco sviluppato o troppo debole.

Anche il trattamento con antibiotici può predisporre l’infezione di questa malattia a causa dell’effetto distruttivo che gli stessi esercitano sulla flora microbica intestinale, fondamentale per contrastare questo batterio.

Come si manifesta la salmonellosi nel gatto e nel cane?

Nel gatto e nel cane la salmonellosi può manifestarsi in modi differenti: può essere asintomatica o produrre effetti più o meno gravi. 

I sintomi si manifestano dalle 6 alle 72 ore dopo l’ingestione dell’alimento (più frequentemente tra le 12 e le 36 ore).

Il periodo di escrezione del batterio nelle feci è di circa 3-6 settimane, ma nel gatto i tempi possono allungarsi fino ai 3 mesi. 

Sintomi di salmonellosi

La diarrea è il sintomo principale, anche se nel gatto non si verifica sempre. Le feci possono presentare tracce di muco e sangue.

Altri sintomi di Salmonella nel cane e nel gatto sono: 

Non trattare la malattia può portare allo sviluppo di complicazioni, come setticemia e endotossiemia (tossine in circolo). 

Diagnosi di salmonellosi nel gatto e nel cane

La diagnosi di salmonellosi viene fatta tramite un campione di feci, ma possono essere richiesti altri approfondimenti dal medico veterinario.

Potrebbero verificarsi dei falsi negativi nelle fasi finali di escrezione del batterio, in quanto l'escrezione stessa può avvenire in maniera intermittente. 

Il gatto può morire di salmonellosi?

La salmonella nel gatto si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi, salvo che siano subentrate gravi complicazioni.

Nel caso in cui il gatto o il cane soffrano anche di disturbi gastrointestinali potrebbe essere necessaria una terapia più specifica, che sarà di competenza del veterinario. 

Gatto o cane con la Salmonellosi: cosa fare e misure di prevenzione

Una volta che al tuo gatto o al cane è stata diagnosticata la salmonellosi, è necessario adottare delle misure preventive atte a contenere l’infezione e ad evitare che colpisca anche noi.

Ecco alcune regole da seguire alla lettera:

  • Igienizzare sempre le mani dopo aver pulito la lettiera, o dopo essere entrati in contatto con l’animale. 
  • Evitiamo che il cane o il gatto frequenti luoghi dove si prepara cibo o si mangia. 
  • Usiamo spugnette diverse per la pulizia dei loro accessori e delle ciotole, da praticare in modo accurato durante tutto il decorso patologico per evitare reinfezioni.
  • Evitiamo che vengano in contatto in particolare con i bambini, con persone anziane o immunodepresse, almeno fino a quando non sia stata accertata la guarigione. 
  • Separiamo gli altri animali da quello infetto, laddove sia possibile. 

Terapia della Salmonellosi

Gli antibiotici non sono indicati contro questo tipo di infezione, salvo nel primo breve periodo, per alleviare i sintomi e in caso di sepsi. Questi infatti possono prolungare il tempo di escrezione del batterio e si rischia di favorire l’antibiotico-resistenza.

Possono essere prescritti integratori per reintegrare i sali minerali e le vitamine perse a causa della diarrea.

Ovviamente ogni soggetto è un caso a sé e la terapia più adeguata può essere stabilita solo dal veterinario dopo le opportune valutazioni.

La Salmonella è un batterio infimo e impossibile da individuare ad occhio nudo, perciò la miglior difesa per noi e per i nostri animali resta la prevenzione, attraverso adeguate misure igieniche e la scelta di cibi di qualità.

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