La Piroplasmosi del cane, conosciuta anche come Babesiosi, è un’infezione del cane diffusa in tutto il mondo, soprattutto negli Stati Uniti.
Il suo nome deriva dal protozoo che è in grado di causare la malattia, appartenente all’ordine dei Piroplasmida, famiglia Babesidae.
Il microrganismo protozoario viene trasmesso al cane principalmente dalle zecche.
Scopriamo tutto su questa malattia: dai sintomi alla cura della Piroplasmosi del cane.
Cos’è la Piroplasmosi?
La Piroplasmosi del cane è un’infezione del sangue causata quasi sempre dal morso di una zecca.
Attraverso la puntura, il parassita veicola un protozoo in grado di distruggere i globuli rossi causando anemia, associata ad altri sintomi clinici.
Questa malattia può colpire tutti i mammiferi, compreso l’uomo, in cui si manifesta in modo simile alla malaria.
La Piroplasmosi è considerata una pericolosa minaccia soprattutto in autunno e in primavera, complici l'umidità e le temperature miti.
In che modi può infettarsi il cane?
La maggior parte delle infezioni da piroplasma nel cane si verificano in seguito al morso di una zecca infetta (Dermacentor reticulatus e Riphicefalus sanguineus).
Il protozoo, una volta ingerito dalla zecca stessa, si localizza nella sua saliva, rendendo il morso di quest'artropode il maggior veiocolo di infezione, ma non l'unico possibile.
Altre cause di Piroplasmosi sono:
- Trasmissione per via transplacentare: la mamma lo trasmette ai cuccioli durante la gravidanza.
- Contatto diretto di sangue tra due cani: seppur raro, i cani infetti con piaghe alla bocca possono trasmetterla ad un altro cane attraverso un morso.
- Trasfusione di sangue contaminato.
L’incubazione della Piroplasmosi può durare fino a 3 settimane, dopo le quali potranno manifestarsi dei sintomi più o meno gravi.
Quali sono i sintomi della Piroplasmosi nel cane?
I sintomi della Piroplasmosi possono essere molto variabili, da un improvviso collasso sistemico a piccole avvisaglie di malessere: questo dipende dalla specie di Piroplasma che ha infettato il cane.
La forma acuta è la più frequente nei cani e provoca:
- Febbre
- Urine scure, rossastre o arancioni
- Ittero (mucose gialle)
- Stanchezza
- Mucose pallide
- Depressione
- Linfonodi ingrossati
- Fegato ingrossato
La forma cronica invece è caratterizzata da anemia e riduzione del numero delle piastrine (piastrinopenia).
Riconoscere e curare la Piroplasmosi
Se avete notato uno di questi sintomi, è bene portare immediatamente il cane ad una visita veterinaria. Il professionista della salute animale effettuerà un primo esame fisico per mettere in luce:
- Eventuali gonfiori dei linfonodi o del fegato, attraverso la semplice palpazione
- La presenza di mucose pallide o itteriche
Diagnosi
Una sospetta babesiosi richiederà un'analisi delle urine e del sangue, per ricercare eventuali segni di anemia, così come un ridotto numero di cellule nel sangue, bilurubinuria e mioglobinuria.
Alcuni tipi di Piroplasma possono essere ricercati anche attraverso le tecniche diagnostiche di:
- Immunofluorescenza
- Test ELISA
- PCR (Polymerase Chain Reaction)
Quest’ultimo è un test a DNA che consente di riconoscere anche il tipo specifico di Babesia che ha infettato il nostro cane, in modo da poter intervenire con una terapia mirata.
Trattamento
Come abbiamo visto, la variabilità di questo genere di protozoo e dei suoi sintomi nel cane rende necessaria un’approfondita indagine prima di poter somministrare un valido trattamento.
Tipicamente gli approcci terapeutici sono:
- Somministrazione di farmaci antiprotozooari
- Trasfusioni di sangue
- Ossigeno terapia, nei casi in cui vi siano complicazioni gravi
- Farmaci anti nausea per prevenire il vomito.
Il veterinario potrebbe prescrivere antibiotici al cane (es. doxiciclina) per aiutare a contrastare i sintomi clinici comparsi a causa della malattia, ma non sono sufficienti per risolvere definitivamente il problema.
Prognosi della Babesiosi del cane
La prognosi di un cane infetto da Piroplasmosi è riservata, a seconda della gravità dei sintomi clinici e delle aree colpite.
Con le giuste cure e con un buon tempismo il cane può guarire dalla Piroplasmosi, anche se nella maggior parte dei casi la malattia tende a cronicizzare.
Questo significa che il cane potrà improvvisamente avere una ricaduta dei sintomi, non avendo totalmente eliminato la malattia, rendendolo al contempo un potenziale veicolo di diffusione.
Come prevenire l’infezione nel cane?
I gravi effetti che questa malattia può avere possono essere evitati grazie a semplici accorgimenti, in primis usando la protezione antiparassitaria, stando bene attenti alla durata della loro efficacia.
Se siete di ritorno da passeggiate in campagna, nel bosco o nei prati è ancor più consigliato osservare la presenza di eventuali parassiti sulla sua pelle: la trasmissione della malattia avviene nelle successive 48 ore dall’attacco della zecca, perciò rimuoverla in tempo e correttamente può scongiurare questo pericolo.
L’uomo può infettarsi di Piroplasmosi?
Sì, l’uomo può infettarsi, ma non attraverso il cane.
Infatti i protozoi che di frequente infettano la specie canina (babesia canis) sono specie specifici, cioè non sono gli stessi dell’uomo (babesia microtii), che può contrarre la malattia anch’esso attraverso il morso di zecca.